Uomo, mito sogno

ARTE. E’ il titolo della mostra della mostra fotografica di Rosalba Caffo (PD 00) realizzata ad Arezzo negli spazi espositivi della Sala Sant’Ignazio.

Una finestra sul classicismo greco-romano rivisitato con gli occhi dell’artista che attraverso tecniche attualissime, ridanno slancio e vigore a capolavori celeberrimi e meno noti, riannodando il filo che lega la nostra civiltà occidentale e quindi, l’arte moderna, a quel patrimonio storico, artistico e culturale rappresentato dall ’età classica.

C’è vita nelle fotografie di Rosalba Caffo, eterna energia dell’esistere e sogno che si anima. Sono dinamiche combinazioni in cui figure dell’antichità, marmi e bronzi, ceramiche e pietre, affiorano trasposte in paesaggi sospesi in attesa di nuova definizione, frammenti di visioni metabolizzate nei viaggi che portano l’autrice nella Cirenaica e nella Tripolitania, a Efeso come a Siracusa.
C’è un tempo assoluto, un attimo eterno che fluisce circolare e appartiene alla sfera del sacro, l’Aion che Platone oppone a Chronos, padre di Zeus, numinosa entità primordiale che divora le sue creature e personificazione di quel ben noto succedersi di eventi e di contingenze che scandiscono i nostri giorni.
Il tempo aionico è quello del mito in cui un’azione accaduta sta sempre per riaccadere.
Il racconto mitico è dimensione fondante dell’essere umano e delle sue manifestazioni, indispensabile forma simbolica che rivela il senso dell’esistere a noi abitatori del XXI° secolo che guardiamo al mondo disincantati dal sapere scientifico, che abbiamo ormai perso il contatto con la terra, con i cicli vitali della natura e con il nostro stesso essere. Cantato un tempo dai poeti, ispirati dalle Muse, il mito di Rosalba Caffo riplasma e trasfigura simbolicamente la verità presente rigenerata da una immaginazione che partecipa alla creazione magmatica, magica e magnetica dell’opera d’arte, via di conoscenza e possibilità di esplorazione di altri mondi…..

Sette gli argomenti di meditazione, il Cerchio, la Meraviglia, l’Artificio, la Possessione, l’Incanto, il Gesto eroico e la Sfida abbinate ad altrettante “poesie” dell’artista modenese.
Il linguaggio figurativo della fotografia combina e scopre trame espressive che rendono ogni immagine uno spazio psichico dove materia e spirito ritrovano una primordiale unità elevandosi dalla terra al cielo e tornando alla terra con un procedere che ha a che fare con arcane trasmutazioni alchemiche, dove la metamorfosi è estensione e amplificazione della coscienza per accogliere e decodificare la miriade di forme che la verità può incarnare. Oggi come allora, come sempre. La fantasia che supera il contingente ci trasporta in un tempo e in uno spazio dove stupore e sospensione sostanziano ciò che è avvenuto in un tempo altro e che continua a manifestarsi nel quotidiano, raccontano viaggi a ritroso nell’ancestrale per non perdere il filo di un presente qui, ora e così, troppe volte indifferente al senso che si trova appena sotto la superficie di uno sguardo lanciato di sfuggita a questo o quell’evento che punteggia e struttura il nostro esistere.
Il mito rivisitato dagli scatti della fotografia, artifici visivi che aprono inediti tracciati di pensiero, mette in contatto noi tutti con i significati più profondi e toccanti della vita, donando un senso nuovo al presente.
Propulsore di messaggi che venano di mistero sacrale i nostri atti e il pensiero che li genera, il mito si rivela custode di una verità originaria che continua a fluire e a manifestarsi nell’universo umano, Le immagini con cui Rosalba Caffo rappresenta il suo viaggio personale attraverso i territori della mitologia, con apparizioni luminose di dei, di uomini e di donne che creano il mondo e le sue relazioni, testi figurali, tra loro collegati, di un intenso alfabeto dell’anima, celebrano una bellezza che ci colpisce, avviluppa e infinitamente ci trasforma.


Myriam Zerbi

 

 
 
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