Rapporto annuale 2008

delle Consigliere di Parità della Provincia di Modena
ai sensi dell’art.15, comma V, D.Lgs.11/04/2006 n. 198

Consigliere Modena



Il ruolo delle consigliere di parità ha assunto un rilievo significativo per combattere le discriminazioni che persistono tra uomini e donne, grazie alle funzioni e competenze riconosciute dalla normativa italiana e comunitaria.


In tale ottica, l’attività delle Consigliere di parità è mirata a tutelare le donne (lavoratrici, disoccupate, inoccupate) nel mercato del lavoro, attuando gli strumenti anche contrattuali sulla base delle esigenze imposte dall’impegno lavorativo e dai carichi familiari, nonché a stimolare la leva della formazione e dell’orientamento per sostenere percorsi di carriera, migliorare le competenze, favorire l’imprenditorialità femminile. A tal proposito, l’attività è stata svolta in una visione trasversale anche nell’ambito Europeo, nel senso che si è collaborato con tutti i soggetti istituzionali per poter attuare le pari opportunità ed il mainstreaming di genere, monitorare le differenze di impatto delle politiche, collaborare nella stesura dei bilanci di genere e dei piani di zona per favorire la qualità del lavoro.

Attività antidiscriminatoria
Anche nell’anno 2008 le Consigliere di parità hanno continuato a ricevere l’utenza nella giornata di lunedì, con altre giornate per taluni casi di impossibilità oggettiva da parte dei datori di lavoro e/o dei/le lavoratori/ci.

Nell’anno 2008 le/i lavoratrici/ori che si sono rivolti all’Ufficio, oltre ai procedimenti amministrativi ancora in corso di casi per gli anni precedenti 2006-2007, sono stati n. 96 di cui n. 24 pareri (n. 18 donne e n. 6 uomini) e n.72 (n. 63 donne e n. 9 uomini) con istruttoria (n. 4 lavoratrici/ori stranieri/e di cui n. 1 uomo e n. 3 donne).

Motivazioni prevalenti:

  • contestazioni di addebiti con sanzioni disciplinari per violazioni contrattuali;
  • discriminazioni sotto l’aspetto del mobbing, stress lavorativo;
  • demansionamento e mancata formazione al rientro dalla maternità;
  • demansionamento e dequalificazione di fatto sia donne che uomini;
  • differenze salariali e stipendiali tra donne e uomini di pari livello e/o qualifica e/o mansione (discriminazione trattamento economico contrattuale);
  • rifiuto part-time da parte del datore di lavoro o rifiuto flessibilità orario di lavoro per consentire una conciliazione lavoro-famiglia;
  • violazione norme contrattuale sulla sicurezza e salute sul lavoro;
  • agevolazioni imprenditoria femminile;
  • minacce di licenziamento, variazione di turni di lavoro a seguito di maternità;
  • violenze verbali ed ingiurie;
  • dimissioni dopo la nascita di un/a figlio/a per impossibilità a conciliare vita e lavoro;
  • informazioni riguardanti: Legge n.53 (flessibilità e finanziamenti ecc.), part-time, congedi per maternità/paternità, opportunità occupazionali.
Rispetto agli anni precedenti tra cui anno 2007 (n. 80 casi con istruttoria e pareri), l’anno 2008 ha registrato un incremento di casi di discriminazione: violazioni norme contrattuali, demansionamenti con sanzioni disciplinari, stress lavorativo, patti contrattuali discriminatori per donne e uomini (con prevalenza donne), problematiche sulla sicurezza sul lavoro.
Nella fattispecie, indichiamo i dati relativi all’utenza dell’Ufficio anno 2008, al fine di verificare l’aumento dei casi pratici di discriminazione.

Pareri:
n. 24 persone: n. 18 donne e n. 6 maschi (n.1 del Marocco)

  • Contrattazione salario demansionamento n.1
  • Trattamento economico n.2
  • Conciliazione vita e lavoro n.5
  • Mobilità per licenziamento riduzione personale n.1
  • Orientamento lavoro: invalidità e disoccupazione n.4
  • Licenziamento e mobbing n.4
  • Contestazioni verbali e minacce licenziamento n.1
  • T.F.R. e modalità dimissioni n.1
  • Disabilità: orario e mansioni n.1
  • Minacce licenziamento per richiesta part-time n.2
  • Risoluzione rapporto: indennità disoccupazione per malattia n.1
  • Bando pubblico criteri valutazione n.1

Istruttoria:
n. 72 persone: n. 63 donne (n.3 donne straniere Polonia-Albania-Filippina) e n. 9 uomini (n.1 straniero)

Discriminazioni per:
  • Trattamento economico contrattuale e demansionamento n.15
  • Trattamento economico mancanza di riconoscimento front office n.15
  • Rientro maternità e richiesta part-time, demansionamento n.3
  • Licenziamento per maternità e difficoltà a conciliare vita e lavoro n.2
  • Mobbing-vessazioni:
    • Per assenze malattie n.1
    • Part-time n.2
    • Mancanza pagamento stipendio n.1
    • Sanzioni disciplinari n.4
    • Accumulo incarichi team n.1
  • Minacce licenziamento n.1
    • Esubero personale n.2
    • Offese n.2
  • Contestazioni e sanzioni addebito perché straniera n.1
  • Tutela e sicurezza sul lavoro n.4
  • Mobbing per invalidità n.1
  • Vincitrice Concorso però non attribuito 1° posto perché richiesta orario flessibile con figli n.1
  • Procedimenti disciplinari n. 1
  • Apprendista mancata formazione e demansionamento n.1
  • Part-time:
    • mancata applicazione mansioni
    • come previsto CCNL n.1
    • Richiesta conciliazione n.4
  • Offese, violenze, atti persecutori n.1
  • Offese, violenze, atti persecutori con licenziamento n.5
  • Licenziamento superamento comporto per malattia oncologica n.1
  • Licenziamento donna esubero personale n.2

Casi trattati con esito positivo 2008
Preme segnalare alcuni tra i casi recenti più significativi trattati dall’Ufficio.

  • Lavoratrice dipendente di Ente pubblico: discriminazione per demansionamento profilo professionale. Accolta azione positiva stragiudiziale con emissione del provvedimento da parte dell’Amministrazione comunale avente ad oggetto l’assegnazione di funzioni e compiti alla qualifica;
  • Lavoratrice dipendente di un Ministero: discriminazione per genere ovvero vincitrice di concorso ma assegnata dal Direttore ad altra funzione e mansione. Azione positiva stragiudiziale con il riconoscimento del concorso ed assegnazione del posto a concorso;
  • Lavoratrice dipendente a tempo determinato in un’azienda interinale in altra società settore metalmeccanico: discriminazione con contestazioni disciplinari e stress lavorativo in quanto lavoratrice straniera. Azione positiva stragiudiziale mediante annullamento delle sanzioni disciplinari con lettera di encomio nello svolgimento del lavoro;
  • Lavoratrice di Cooperativa assistenza: discriminazione per sanzioni disciplinari e stress lavorativo.
    Azione positiva stragiudiziale con provvedimento della Cooperativa di concessione di aspettativa per esigenze personali e di salute con mantenimento del posto di lavoro;
  • Lavoratrice dipendente Ente pubblico: discriminazione per demansionamento e mobbing. Azione positiva stragiudiziale con adozione del provvedimento da parte dell’Amministrazione avente ad oggetto la valorizzazione del profilo professionale area legislativa.
  • Lavoratrice a tempo indeterminato nell’industria privata settore ceramico: discriminazione per offese, ingiurie e minacce licenziamento. Azione positiva stragiudiziale con riconoscimento del datore di lavoro di rimuovere gli ostacoli con scuse e mantenimento del posto di lavoro.

Ci preme sottolineare la fattiva collaborazione con l’Assessore al Lavoro, politiche giovanili, immigrazione ed emigrazione, l’Assessora agli interventi economici, Innovazione e Pari Opportunità e l’Assessore alla sanità, politiche sociali, associazionismo e volontariato della Provincia di Modena. Segnaliamo inoltre che tutto il materiale informativo e promozionale distribuito dalla Provincia di Modena ha sempre valorizzato l’importanza delle Consigliere di parità.

Considerazioni finali delle Consigliere
La DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO -D.P.L.- ha evidenziato nell’anno 2008 n. 365 dimissioni di lavoratrici entro l’anno di vita del/la bambino/a, di cui n.194 impiegate e n.171 operaie. I settori aziendali sono: industria n.105, commercio n.109, servizi n.22, altri n.129; ampiezza organico aziendale: da 0-15 dipendenti n.188, da 16-50 dipendenti n. 75, da 50-100 dipendenti n. 37.
Tutto ciò nonostante la nostra Provincia abbia un numero di servizi all’infanzia molto elevato e sia stato sottoscritto un protocollo sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Pertanto riteniamo urgente che le istituzioni, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali aprano una forte riflessione sulle reali problematiche delle lavoratrici madri, poiché siamo fermamente convinte che con l’uscita delle donne dal mondo del lavoro si perdono competenze determinanti per lo sviluppo economico e sociale del Paese.


Foto: Roberto Brancolini www.brancolini.com


Le Consigliere di Parità
(D.M. 20-03-2006 G.U. n.76 del 31-03-2006)
Provincia di Modena Servizio Politiche del Lavoro  
Via Delle Costellazioni n. 180  41100 Modena
Tel. 059/20.90.55  -  Fax 059/20.90.70    
E-Mail:
consiglierediparita@provincia.modena.it
SITO:
ww.lavoro.provincia.modena.it/parita

Nella foto in alto: Silvia Manicardi, Presidente della Giuria del Premio, il Prefetto Dr.ssa Giuseppina Di Rosa, Mirella Freni, Catia Allegretti Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile di Modena, l’Assessore Palma Costi, l’Avv. Mirella Guicciardi.

 

 
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