Due protocolli siglati dalle consigliere di parità per favorire tempi di vita e di lavoro e la sicurezza sul lavoro Il protocollo per conciliare vita e lavoro: più coinvolti sindacati e associazioni d'impresa.
Le Consigliere di parità, sindacati e associazioni imprenditoriali per la prima volta coinvolti nel promuovere direttamente tra i loro associati le opportunità proposte dalla legge 53/2000 che prevede il finanziamento di progetti in materia di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. È questa la maggiore novità introdotta dal Protocollo d’intesa per la promozione di politiche integrate per la conciliazione sottoscritto giovedì 17 gennaio 2008 dalla Provincia di Modena, dalle Consigliere di parità provinciali, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria.
Le politiche per la conciliazione costituiscono un importante fattore di innovazione dei modelli sociali, economici e culturali e forniscono strumenti tali da rendere compatibili la sfera lavorativa con quella familiare e consentire a ciascuno di noi di vivere al meglio molteplici ruoli all’interno di società complesse.
Esse interessano le donne, gli uomini, le organizzazioni, toccano la sfera privata e pubblica, politica e sociale ed hanno un impatto evidente sul riequilibrio dei carichi di cura all’interno della coppia, sull’organizzazione del lavoro e dei tempi delle città nonché sul coordinamento dei servizi pubblici.
Per il 2008 il Ministero della Famiglia, titolare dell’attuazione della legge 53 e in particolare dell’articolo 9, che prevede appunto la possibilità di finanziare le aziende che sperimentano e attuano progetti per facilitare la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, ha messo a disposizione 40 milioni di euro sull’intero territorio nazionale, con un limite massimo di 1 milione di euro a progetto.
«Un’opportunità importante, visto che la spesa media per progetti di questo tipo nelle aziende modenesi - spiegano i promotori - si aggira sui 200 mila euro. E ancora più importante per il fatto che la sottoscrizione di protocolli d’intesa come il nostro costituisce criterio di priorità nella valutazione dei progetti presentati».
Le azioni finanziabili riguardano in particolare la flessibilità dell’orario e dell’organizzazione del lavoro; la formazione dei lavoratori al rientro da periodi di congedo; la sostituzione dell’imprenditore e del lavoratore autonomo; interventi per favorire il reinserimento e la formazione di lavoratrici e lavoratori con incarichi di cura. Per la presentazione dei progetti sono previste tre scadenze: 11 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre 2008.
PROGETTI PER LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E LAVORO - LEGGE 53/2000 ART. 9
Per informazioni rivolgersi a: Provincia di Modena, Servizio Politiche del Lavoro, tel. 059.209064 e consultare il sito del Ministero della Famiglia
www.politichefamiglia.it/documenta
zione/dossier/conciliazione-l-53.aspx.
«Finora sindacati e imprenditori sono stati destinatari di azioni di informazione, formazione e promozione sulle possibilità della legge 53 messe in atto dalla Provincia. Ora invece, con la loro collaborazione, il dialogo si trasferirà sui luoghi di lavoro dove il confronto tra gli interessati può facilitare la sperimentazione di nuove forme organizzative per conciliare tempi di vita e di lavoro». Questo l’auspicio dei promotori dell’iniziativa tra i quali gli Assessori provinciali Gianni Cavicchioli (Lavoro), Palma Costi (Pari opportunità) e Silvia Facchini (Formazione) e le Consigliere di parità.
PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO: impegno nella formazione e prevenzione e controllo.
Un altro importante protocollo in materia di sicurezza sul lavoro, promosso dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Modena, è stato siglato dalle Consigliere di parità lo scorso 6 dicembre 2007.
L’Assessore provinciale al lavoro Cavicchioli ha precisato che per la sicurezza sul lavoro deve aumentare l’impegno sia nella formazione che nella prevenzione, così come servono più controlli. Dobbiamo fare in modo, inoltre, che cresca una sensibilità dei lavoratori rispetto a questo tema che riguarda la salute e la vita delle persone».
I numeri del 2007 - Il quadro nazionale
In Italia sono stati 832.037 gli infortunati sul lavoro con rendita Inail e nell’86% dei casi gli incidenti hanno riguardato lavoratori maschi. Mentre le donne sono state il 14%. Su circa un milione di incidenti l’anno i morti sono più di mille, con un decesso ogni sette ore: un triste primato per l’Italia che resta fanalino di coda in Europa.
Nell’indicare le priorità d’intervento e le azioni previste per il 2008, il tavolo ha sottolineato le novità introdotte dal protocollo promosso dalla Provincia di Modena: dal coinvolgimento delle Polizie municipali nelle attività di controllo all’adeguamento delle attività formative per coinvolgere anche i lavoratori impegnati per brevi periodi di tempo, fino alle campagne mirate per sensibilizzare alla prevenzione anche gli stranieri e all’introduzione di nuovi strumenti di contrasto del lavoro nero e irregolare, come il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) e gli indici di congruità. Tra le novità, infatti, c’è la presenza dei rappresentanti dei Comuni che ora fanno parte del tavolo insieme ad associazioni di categoria e sindacati, Università, Azienda Usl, Direzione provinciale del lavoro, Ufficio scolastico provinciale, Ordine dei consulenti del lavoro, Consigliere di parità, Cassa edili e Scuola edile.
Le Consigliere di Parità (D.M. 20-03-2006 G.U. n.76 del 31-03-2006)
Provincia di Modena
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