
intervista di Cristina Bicciocchi
Deputata di Forza Italia. Laureata con 110 e lode in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Genova (tesi con dignità di pubblicazione).
È avvocata civilista e cassazionista, con propri studi legali a Milano, Roma, Bruxelles, Parigi e Londra. Amministratore giudiziario di beni confiscati e sequestrati, formazione superiore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Docente al Master di Diritto Sportivo presso l’Università degli Studi di Milano. Fondatrice del Progetto Donne e Futuro nel 2007. Dal 2024 è Presidentessa dell’Intergruppo parlamentare per il Patrimonio Italiano.
Ha al suo attivo numerose esperienze di Governance; ha ricoperto e ricopre incarichi di rilievo nei CdA di: Mondadori; Mediobanca (direzione patto di sindacato); Spafid e Teatro Manzoni.
Eletta alla Camera nel marzo 2018. È firmataria e coofirmataria di numerose iniziative legislative per l’equilibrio di genere tra cui il rinnovo della Legge Golfo-Mosca, i diritti degli anziani e degli ammalati e recentemente della trasparenza urbanistica e sicurezza delle periferie. È commissario permanente alla Camera Deputati per le politiche europee.
È membro della Commissione David Rossi. Segretario cittadino FI Milano. Responsabile Dipartimento Solidarietà. Ricordiamo inoltre, il suo Impegno civico e culturale come Fondatrice del Rossello Family Office; promotrice di leadership femminile, modernizzazione normativa e valorizzazione del patrimonio culturale. Le sono stati conferiti numerosi premi e riconoscimenti per l’eccellenza nella professione e per le iniziative di Progetto Donne e Futuro. È autrice inoltre di importanti pubblicazioni come “Rivoluzione Womenomics” (Il Sole 24 Ore, 2010) “Mentoring e Tutoring” (Il Sole 24 Ore, 2011) “Womenomics in Azienda” (Il Sole 24 Ore, 2011) “Quote rosa, bianche e verdi” (Gruppo 24 Ore, 2012) “Imprese per il mare” (Scalpendi) “Imprese per strade ferrate” (Scalpendi, 2022) “Quando e come utilizzare l’autocertificazione” (Il Sole 24 Ore Pirola, 1992).
Nel 2009 Le è stato conferito il Premio Internazionale Profilo Donna e, nel 2007, aveva ideato, creato e iniziato a promuovere il Progetto Donne e Futuro, che ad oggi ha premiato oltre 150 giovani talentuose. Quali sono stati gli obiettivi e i risultati principali?
La mia esperienza professionale e il mio impegno pubblico sono sempre stati accompagnati da una forte attenzione al merito e alla valorizzazione dei talenti femminili. Con il Progetto Donne e Futuro ho voluto creare un percorso concreto di sostegno a giovani donne capaci e determinate, offrendo loro borse di studio, percorsi di mentoring e occasioni di formazione qualificata in Italia e all’estero. Ad oggi, sono oltre 150 le giovani premiate, molte delle quali hanno raggiunto posizioni di rilievo nel mondo della ricerca, dell’imprenditoria, delle arti e delle professioni liberali. Questo un po’ in tutte le Regioni d’Italia, indubbiamente però Milano rappresenta una delle piazze principali di sviluppo del progetto, grazie alla ricchezza del tessuto imprenditoriale e culturale e alle possibilità che crea. Questa esperienza ha generato un modello replicabile, ampiamente ripreso negli anni da altre fondazioni e associazioni, che spesso ho favorito fornendo esempi e modelli perché più siamo più aiutiamo e l’idea moltiplica gli aiuti. Investire sul talento femminile significa costruire un futuro più equo, competitivo, innovativo e in crescita per il nostro Paese.
Non solo nobilitazione del ruolo della donna, perchè Progetto Donne e Futuro ha promosso anche iniziative culturali, di ricerca, storiche e curiosità di alto profilo...
Abbiamo sostenuto in questi anni molte iniziative culturali a supporto della cucina italiana per accompagnare il suo cammino verso il riconoscimento Unesco.
L’abbiamo fatto con incontri, convegni, consegna di premi, esposizioni e mostre: tutte iniziative mirate a valorizzarne la sua storia, la sua tradizione, le sue origini e le sue abitudini nei secoli, fino a celebrare la capacità dei grandi interpreti. Ancora oggi in tanti ricordano la giornata dedicata ai Menù Antichi che abbiamo organizzato a Modena, come testimonianza storica, culturale e artistica. E l’abbiamo fatto a Milano con iniziative itineranti di visita alle collezioni di RFO in occasione di Milano Food City. Siamo state precorritrici, cominciando dal 2007 con eventi in Liguria e poi in Piemonte e in Veneto, incentivando incontri con importanti family office internazionali a sostegno degli investimenti turistici e gastronomici a favore della cucina italiana come rappresentanza nel mondo della nostra storia e della nostra capacità imprenditoriale.
Oltre alla professione di avvocato patrimonialista, i suoi interessi si sono sempre intrecciati con la promozione di iniziative di spessore, dal sostegno agli anziani alle donne in difficoltà, fino alla memoria della Santa Maria Giuseppa Rossello.
La mia attività si è sempre intrecciata all’impegno sociale e culturale più ampio, ereditato anche da una tradizione familiare attenta alle fragilità.
Ho sostenuto iniziative per gli anziani, le donne in difficoltà e le persone con disabilità. E in qualche modo cerco di preservare la memoria della prozia di mio padre, Santa Maria Giuseppa Rossello, fondatrice dell’Ordine delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia.
L’azione pubblica deve custodire e tramandare i valori di chi ha incarnato principi di solidarietà e dedizione, perché sono patrimonio morale indispensabile per affrontare le sfide di oggi. La mia esperienza politica va infatti nello stesso senso.
Al Teatro Chiabrera di Savona avete premiato anche Suor Rossella, vicaria dell’istituto e sua madre spirituale, ricordando il motto “Cuore a Dio e mani al lavoro”.
Suor Rossella è stata un punto di riferimento imprescindibile, esempio vivente di vocazione e servizio.
Ricordo la cerimonia al Teatro Chiabrera di Savona, quando, nel consegnarle il premio, fu letta una lettera di motivazione intensa e commovente. Quelle parole restituivano la profondità della sua missione e la continuità con il carisma di Santa Maria Giuseppa Rossello, fondato sul motto “Cuore a Dio e mani al lavoro”. Quel principio, che invita a unire spiritualità e azione concreta, ha guidato la sua opera educativa e assistenziale.
Aveva un sorriso incantevole e quando parlava della Santa assumeva una luce incredibile.
Eppure era una donna severa e ferma, anche austera. Nel video di quella giornata, custodito come memoria preziosa, si coglie il calore dell’accoglienza e la forza del suo messaggio, capace di coniugare umiltà e fermezza, ascolto e guida.
La sua intervista quando racconta della Santa è commovente. Quello è stato un momento simbolico di continuità tra il mio percorso personale e istituzionale e una tradizione di servizio radicata nella storia della città e della mia famiglia di origine, per le quali nutro ancor oggi forti e costanti legami. C’è un vincolo affettivo intenso oggi con Suor Carmen che intrattiene con me un fitto carteggio di preghiera e testimonianza.
E ricordo anche Madre Maria Laura Mancinelli e Suor Michelina Maggi che ininterrottamente hanno sempre rappresentato un legame con me. Vanno valorizzate tutte le loro encomiabili vite di dedizione e sacrificio con consegna totale al prossimo.
Dopo l’elezione in Parlamento nel 2018, quali sono oggi i temi prioritari?
L’esperienza parlamentare mi ha permesso di conoscere a fondo le dinamiche istituzionali e le esigenze reali dei territori. In questa fase storica, credo che le priorità siano: rafforzare le politiche per la trasparenza e la legalità amministrativa lottando contro la corruzione, sostenere l’economia reale attraverso investimenti mirati in innovazione e infrastrutture favorendo lo sviluppo, promuovere un patto generazionale che coinvolga i giovani in progetti concreti di crescita e partecipazione, includere le fasce meno abbienti dando sempre una possibilità di riscatto sociale, preservare al massimo le possibilità di vita degli anziani assecondandoli e occupandosi di loro, migliorare le condizioni di vita di chi soffre per non lasciare indietro chi è debole e si rassegna nella propria condizione. Milano può e deve essere un laboratorio di buone pratiche da estendere a livello nazionale.
Come Segretario di Milano Grande Città, chi vorrebbe sostenere come sindaco?
Il mio impegno come Segretario di Forza Italia Milano Grande Città si fonda sulla volontà di sostenere una figura che sappia coniugare visione strategica, competenza amministrativa e radicamento nella comunità.
Più che un nome, ciò che riteniamo fondamentale è un programma condiviso, che metta al centro rigenerazione urbana, sicurezza, coesione sociale e competitività internazionale. Sostenere Milano per noi significa lavorare per un modello di governance capace di attrarre investimenti e migliorare concretamente la qualità della vita. Abbiamo organizzato una squadra di persone che si conoscono e lavorano a questo progetto da tempo. Stiamo mettendo a punto un programma e auspichiamo di poterne discutere presto in vista delle alleanze elettorali.
Cosa serve, secondo lei, per rimettere in carreggiata ciò che non funziona?
La politica deve tornare a essere un luogo di responsabilità e concretezza, capace di dare risposte chiare e rapide ai cittadini. Servono interventi strutturali per affrontare criticità come mobilità, sicurezza, caro-prezzi, servizi sanitari e scolastici. Al tempo stesso, è indispensabile una visione di medio-lungo periodo, basata su progettualità e riqualificazione, per generare una crescita sostenibile. La vera sfida è costruire una ripresa solida che riguardi non solo Milano, ma l’intero Paese. Molto dipende dalle persone che devono essere forti, oneste, preparate, motivate ma anche fortemente sostenute. Il consenso basato sul rispetto e sulla fiducia è l’ingrediente base.