Donne di alto profilo
alla XXI edizione del Premio Internazionale Profilo Donna

Eleonora Duse

In un periodo storico in cui è sempre più visibile una parte di mondo in fermento, con idee forti e compatibili con il progresso, un mondo in rete, non solo tra donne ma attraverso le associazioni, il Premio Internazionale Profilo Donna si è ripresentato puntuale come ogni anno, dal 1989, nella veste della ventuNEsima edizione. Sì perché sono salite ancora una volta sul palcoscenico del Teatro Comunale di Modena Luciano Pavarotti donne con biografie corpose, incarichi di rilevante responsabilità verso la cultura, la scienza, lo sviluppo, la creatività, l’impresa, il diritto. Premiate per il contributo che sono in grado di apportare nella società.
Citato tra i principali riconoscimenti per le donne italiane nell’inserto uscito con Il Corriere della Sera “10 domande. Tutto quello che le donne devono sapere. Lavoro e leadership” di Maria Silvia Sacchi con Simona Ravizza, il Premio Internazionale Profilo Donna ha avuto il patrocinio e la collaborazione del Comune di Modena, il patrocinio della Provincia di Modena, della Regione Emilia-Romagna E del Ministro per le Pari Opportunità. Nella cornice del Teatro dedicato al Tenorissimo si sono alternate le elette dell’anno alla presenza del comitato d’onore. Hanno presentato L’evento Cristina bicciocchi presidente del premio INTERNAZIONALE profilo donna e mario bargi, a scandire la consegna dei premi l’orchestra filarmonica di Mirandola diretta dal maestro Gianni Malavasi, con regia televisiva di Andrea Masoni.

Il sindaco Giorgio Pighi ha dato il via alla consegna dei premi, realizzati in tiratura limitata da Grazi Cristalli, chiamando sul palco il magistrato modenese Eleonora De Marco presidente della I sezione civile del Tribunale modenese, profilo scelto dall’amministrazione comunale per l’energico contributo che ha dato e continua a dare al sistema giustizia della città. «Un evento importante che interviene con autorevolezza su uno degli elementi di fondo che caratterizzano il sentire più profondo della nostra città, sul tema della parità e specificità di genere ha lavorato molto – queste le parole di Giorgio Pighi -. Generazioni di donne hanno contribuito alla crescita di questo tema consegnandoci una città che sicuramente sarebbe stata peggiore: ci onoriamo di essere una delle città col più alto tasso di occupazione femminile e con un tasso elevato di iscrizione dei bambini alle scuole d’infanzia». Eleonora De Marco è poi intervenuta a proposito della Fondazione Modena Giustizia nata da pochi mesi e da lei fortemente voluta: «La Fondazione Modena Giustizia, in questo momento storico in cui le risorse dello stato sono ridotte ai minimi termini è un’esperienza importantissima. È l’unica risorsa che ci consente di continuare il nostro lavoro e di accedere a possibilità di sviluppo del settore giustizia che mai come oggi deve dare una risposta ferma, pronta, veloce ai cittadini».
Fabiola Gianotti, fisico di ricerca permanente nel Physics Department del CERN di Ginevra è stata premiata da Aldo Tomasi Magnifico Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Il 30 marzo 2010 a Ginevra è entrato in funzione il più potente acceleratore di particelle mai costruito, il Large Hadron Collider, ed è stato avviato il progetto più difficile e ambizioso mai realizzato. Fabiola Gianotti coordina l’esperimento maggiore, l’ATLAS: tremila ricercatori provenienti da 38 paesi del mondo. «Il Large Hadron Collider è un’esperienza scientifica notevole, ma anche umana. Alcuni di questi fisici provengono da paesi che tra loro non intrattengono relazioni romantiche. Mille sono studenti di dottorato, e sono la forza dell’esperimento. Per loro crescere in un mondo così ricco dal punto di vista umano, con coetanei di diversa cultura, tradizione, li aiuta a crescere nel modo migliore, tolleranti e aperti». E sull’esperimento aggiunge: «Lo scopo è di studiare i costituenti più elementari della materia, su scale fino a un miliardesimo di miliardesimo di metro, quindi molto piccole. Questi studi ci permetteranno di capire molte cose sull’universo. Per realizzare i nostri obiettivi abbiamo dovuto sviluppare strumenti di altissima tecnologia che poi vanno a vantaggio della società. Molta strumentazione in campo medico, per esempio nella diasgnostica, si basa su strumenti sviluppati da noi».

Inge Shoenthal Feltrinelli presidente della Giangiacomo Feltrinelli Editore dal 1972 è stata premiata da Cavaliere di Gran Croce Ilario Pagani. Cinquant’anni di editoria, testimoniati nella grande intervista uscita lo scorso novembre in dvd, Inge Film di Luca Scarzella e Simonetta Fiori, Inge afferma che la sua è «una casa editrice con l’impegno culturale, un laboratorio di idee, vogliamo anticipare la rivoluzione sociale nel mondo e in Italia. È molto difficile - riconosce -. Faccio questo mestiere da più di cinquant’anni, è il mestiere più bello del mondo. Sono per il libro vero, sono della vecchia generazione». Ha poi ricordato sul palcoscenico del Teatro Comunale la visita fatta a Modena insieme a Gian Giacomo Feltrinelli più di cinquant’anni fa citando il primo festival del libro economico in quell’epoca favorito nella città emiliana, definendolo «di vera avanguardia».

Il Ministro plenipotenziario Elisabetta Belloni oggi direttore della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e, dal 2004 al 2008, Capo dell’Unità di Crisi è stata premiata dal Generale di Corpo D’Armata dei Carabinieri Carlo Gualdi il quale ha sottolineato la sua soddisfazione per essere a Modena a premiare una donna di così grande importanza, da lui conosciuta professionalmente sul campo in più occasioni.
Oggi impegnata nella dirigenza di una struttura articolata che affronta la solidarietà come strategia di crescita per i paesi meno avanzati, facendo riferimento al passaggio diplomatico precedente, quello all’Unità di Crisi, Belloni racconta che il ruolo le ha richiesto di «coniugare quello che avevo imparato professionalmente con gli aspetti umani più forti e sconvolgenti: rapimenti, stragi, trattare con famigliari in ansia o addirittura comunicare la morte. Credo che essere donna, mi è stato detto tante volte, mi abbia aiutato.
Ma la sfida più grande - prosegue - è stata il dover coniugare l’aspetto umano con l’aspetto freddo di una professionalità dalla quale non si poteva prescindere».
E aggiunge «Mi fa piacere che a premiarmi sia un Generale dell’Arma perchè il sostegno che ho trovato dalle forze armate, e dall’Arma in particolare, durante l’esperienza di Capo dell’Unità di Crisi ha dato un valore aggiunto a ciò che facevo quotidianamente».

Maria Elena Aprea presidente Chantecler Holding S.p.A. e amministratore della Chantecler S.p.A. a socio unico è stata premiata dalla dottoressa Manuela Ori, Vice Questore Aggiunto della Questura di Modena. Chantecler, una realtà di alta gioielleria con un perfetto connubio tra creatività, italian style, tradizione (caprese), ricerca, managerialità.
Il suo simbolo è il gallo e si concretizza in tanti gioielli, e poi c’è la campanella: «per i capresi la campanella è il simbolo della fortuna – spiega Aprea – perchè, narra la leggenda, l’arcangelo Gabriele ha aiutato il piccolo pastorello a ritrovare la via di casa, e poi ha celebrato la pace con la campana che Chanteler aveva creato alla fine della guerra e che fu donata al presidente Roosvelt, fu fatta suonare a distesa per celebrare la pace».
L’avvocato Enrico Aimi, vicepresidente del Consiglio Regionale Emilia-Romagna, ha consegnato il premio della Regione a Franca Mulazzani, nome di riferimento nel settore nautico nazionale, AD e vice presidente di Luxury Yachts Corporation Srl con sede a Riccione, confermando come l’imprenditoria della Regione Emilia-Romagna sia sempre di alto profilo grazie a importanti realtà come LYC. «I prodotti che noi rappresentiamo sono una ricerca costante e continua di tecnologia, cura del dettaglio, di soddisfazione - spiega Mulazzani -. Possiamo contare su un gruppo di ingegneri, che rappresentano una ricerca costante, riconosciuto in tutto il mondo. Va aggiunto un valore, la struttura che rappresentiamo: 14 uffici sparsi lungo la costa dell’italia e 40 venditori».

Storia e cultura non vengono mai tralasciate. La serata è stata infatti dedicata a una figura illustre del ventesimo secolo, Eleonora Duse. Definita la più grande attrice di tutti i tempi, a curarne l’omaggio è stata l’archietto Laura Villani ricordando la collezione unica al mondo di oggetti appartenuti alla Duse che custodisce la Fondazione Cini di Venezia. «L’importanza della Duse è stata di aver contribuito alla diffusione e l’apprezzamento nel mondo della lingua italiana – spiega Laura Villani -. Ha fatto tournée in tutto il mondo, con successo e dunque numerose repliche recitando esclusivamente in italiano. Questo è il motivo per cui è stata scelta a rappresentare il centocinquantenario dell’Unità d’Italia». Per continuità, Laura Villani non poteva che premiare un’artista d’avanguardia ed eclettica come l’arpista Cecilia Chailly: «il repertorio della musica classica era un limite per me, uno dei miei sogni è suonare con uno dei cantanti più popolari come Vasco Rossi. Amo i contrasti». E prosegue: «La parte creativa della donna nella musica classica è ancora poco sviluppata, e io sono onorata a rappresentare coloro che mettono in gioco non solo creatività ma anche la parte femminile».

Annalisa Sara Doris presidente esecutivo della Fondazione Mediolanum è stata premiata dall’avvocato Cristina Rossello (PPD ‘09) Presidente onorario dell’associazione Donne del 2000. «La tendenza ad aiutare gli altri penso sia un’esigenza intrinseca dell’essere umano- commenta Annalisa Sara Doris mentre spiega i valori che guidano la fondazione -. Rispetto al passato questa è un’esigenza che oggi si nota di più perché un tempo coloro che avevano bisogno di noi li incontravamo nel nostro territorio, vicino a noi. Con i mezzi di comunicazione che portano costantemente sotto i nostri occhi le problematiche di tutto il mondo, le distanze si sono ridotte e il nostro vicino è chiunque abiti nel mondo. Le aziende essendo fatte da uomini sono sensibili al sociale. Banca Mediolanum ha sentito l’esigenza di far nascere una fondazione per meglio organizzare le donazioni che faceva da tempo. Abbiamo portato a termine moltissimi progetti, uno degli ultimi è Piccolo Fratello che aiuta i bambini di Haiti». Per condividere la premiazione è salito sul palco anche Ennio Doris presidente di Banca Mediolanum, e papà di Sara, presente alla serata insieme alla moglie Lina Tombolato, al figlio Massimo e a Oscar di Montigny. Un messaggio di Monica Pesce, presidente di Professional Women’s Association Milano, ha poi infatti puntualizzato come il padre sia il primo tutor per la crescita professionale e umana di una donna.

Per conferire il premio a Régine Vardon West, fondatrice dell’associazione monegasca Amitié Sans Frontières è salito sul palco il S. E. Prefetto di Modena Benedetto Basile e per lei sono accorsi in Emilia molti presidenti dei 13 Club italiani dell’associazione monegasca tra cui il presidente nazionale Gigi Azzali. «Ho edificato ASM su tre basi, semplici ma forti: giustizia, tolleranza, amicizia che sottointende compassione, ascolto dell’altro con il compito per ogni socio di mettere il comportamento quotidiano in armonia con questo concetto» spiega Madame Régine.

L’evento del Premio Internazionale Profilo Donna ha avuto partner d’eccellenza quali Banca Mediolanum, Blondi Gioielli, LM Pelliccerie Atelier by Gianni Lari,Concessionaria Motor, Donelli Vini, Arbe Industrie Grafiche, Center Garden, Abaton Top Business Niche di Savona, in Consorzio Aceto Balsamico di Modena, l’Associazione Esperti Degustatori, Sky Gres che ha realizzato le scenografie, Radiostella come media partner. Nell’occasione sono stati presentati il libro “Quando l’anima straripa” di Mariarosa Zanasi e il volume “Ritratti impossibili di Dame Estensi” della casa editrice L’Atelier.

 
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