Il coraggio delle proprie idee
C’è chi nasce con la personalità e con la consapevolezza del proprio ruolo e la voglia di far valere le proprie idee, anche se a volte, con conseguenze molto pericolose che possono mettere a rischio la propria vita: «Ci penso spesso e immagino la scena. Anche se vengono a uccidermi, io dirò loro che quello che stanno cercando di fare è sbagliato, che l’istruzione è un nostro diritto fondamentale». Sono parole di Malaga, la giovane attivista pakistana Premio Nobel per la Pace 2014; si batte da quando era una bambina per i diritti umani, per l’istruzione e per le donne nella sua nativa Valle di Swat, dove i Talebani avevano proibito alle ragazze di frequentare la scuola. Una giovane perspicace e molto coraggiosa che rimaneva con il padre a parlare di politica fin da piccina, quando i fratelli andavano a dormire.
Tutto iniziò quando aveva solo 11/12 anni, Yousafzai aveva scritto un blog sotto pseudonimo per la BBC raccontando in dettaglio la sua vita sotto l’occupazione dei talebani, i loro tentativi di prendere il controllo della valle e le sue opinioni sulla promozione dell’istruzione per le ragazze a Swat. Successivamente fu invitata a rilasciare le sue dichiarazioni anche in un documentario del New York Times e venne nominata per il Premio per la pace internazionale per bambini dall’attivista sudafricano Desmond Tutu. Questo le diede molta popolarità, ma le costò un attentato fatto dai talebani, sul suo scuolabus. I tre colpi di pistola che le hanno sparato, l’hanno gravemente ferita; rimasta incosciente e in condizioni critiche per alcuni giorni, fortunatamente la sua condizione pian piano è migliorata, tanto da essere trasferita al Queen Elisabeth Hospital di Birmingham in Inghileterra per la riabilitazione intensiva.
Il tentativo di assassinio di Malala e la minaccia di morte anche per il padre di lei, hanno scatenato un interesse nazionale e internazionale di supporto per Yousafzai. Oltre a una petizione lanciata da Gordon Brown alle Nazioni Unite, che ha contribuito a portare alla ratifica del primo diritto del Pakistan, le più importanti testate tedesche e americane si sono pronunciati definendola “il più famoso adolescente del mondo” e l’hanno nominata tra le “cento persone più influenti del mondo”.
Appena rimessa dall’attentato Yousafzai vince il primo premio Pakistan Youth Premio nazionale per la Pace, poi è stato tutto un susseguirsi di premi e coinvolgimenti a livello internazionale per parlare della sua attività politica.
Il 12 luglio 2013, Yousafzai ha parlato presso la sede delle Nazioni Unite per chiedere l’accesso all’istruzione a livello mondiale e, nel settembre 2013, ha aperto ufficialmente la Biblioteca di Birmingham. Yousafzai è stata destinataria del premio Sakharov per il 2013 e il 6 novembre 2013, il Governo del Canada, ha annunciato l’intenzione che il Parlamento le conferisca la cittadinanza onoraria.
Nel febbraio di quest’anno è stata nominata per il Premio Bambini del Mondo in Svezia. Il 15 maggio le è stato concesso un dottorato honoris causa dalla Università del College del re a Halifax.
Malala Yousafzai nel frattempo scrive il suo primo libro: Io sono Malala dove evidenzia come “Un bambino, una penna e un libro possono cambiare il mondo” e il 10 ottobre è stato annunciato il suo nome come co-vincitore del premio Nobel per la Pace 2014 per la sua lotta contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione, insieme a Kailash Satyarthi attivista in India per i diritti dei bambini. A soli 17 anni è la più giovane vincitrice di sempre.