Ai posteri l’ardua sentenza...
di Cristina Bicciocchi
L’emergenza sanitaria ha preso il sopravvento nell’informazione da marzo 2020; è iniziata da allora una campagna mediatica martellante e senza precedenti. Quindi cercando di rimanere informati nella ridda di trasmissioni dedicate all’attualità e alla politica, si vive in una specie di limbo, navigando a vista, sapendo a mala pena quello che il governo decide per i prossimi 15 giorni, aspettando con ansia il vaccino e l’arrivo dei famosi fondi promessi dall’Europa. Intanto mentre i media incalzano sulla conta dei tamponi, sulle restrizioni dei Dpcm e parlano di banchi a rotelle e di lezioni a distanza, continua la crisi nel mondo del lavoro, rimangono le preoccupazioni non solo rispetto all’andamento del contagio del virus, ma anche per l’alternarsi di figure politiche e in particolare di virologi, con pareri contrastanti che spesso non riescono a rassicurarci sul nostro futuro, ma sono bravi solo a dare i “numeri” dei morti e dei positivi, a parlare di curve epidemiologiche e a raccomandarci come e quando indossare la mascherina e quanto stare distanziati.
Nell’attesa di trovare una non facile soluzione alla pandemia, ci farebbe piacere intanto sapere come verranno spesi i soldi promessi per sostenere il sistema Italia, perchè ad oggi possiamo solo confermare che a parte i famosi 600 euro, le attività non hanno avuto sgravi fiscali (anzi oltre alle solite tasse, sono arrivati anche gli aumenti delle utenze in autunno), si parla ancora di dover fare riforme (quando mai non era urgenti farle), dicono sempre che bisogna far presto ad aiutare le imprese (molte stanno ancora aspettando e qualcuna non apre più), però intanto possiamo usufruire di bonus monopattino o bicicletta e di altre iniziative di ristoro, di sicuro poco efficaci per fare ripartire l’economia. E mentre tutti parlano e straparlano, la burocrazia continua a imperversare, molti servizi sono sempre più rallentati e non si vedono figure di riferimento in ruoli chiave, ma spesso personaggi catapultati alla ribalta, che spesso non hanno una logica anche solo nell’esposizione del loro pensiero. In un momento così delicato per il nostro Paese non si possono sentire improvvisati di turno che occupano spazi televisivi e rilasciano interviste parlando del nulla, senza avere la minima idea di come dare un supporto concreto alla risoluzione delle problematiche più urgenti: sanità, scuola e lavoro. Sarebbe bello avere un governo con il “dono della visione” per il nostro Paese, per avere una risposta alla domanda che tutti ci poniamo: “Che futuro ci aspetta?”.
Vedremo se lo scostamento di bilancio approvato recentemente all’unanimità dal Parlamento, sarà uno spiraglio di luce per le attività...