L'importanza dell'ambiente



Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto e di essere affascinata dalle diverse culture che ho trovato nel mio girovagare e ho sempre rispettato gli usi e i costumi del paese che mi ospitava in quel momento.
Non mi sono mai permessa di discutere i loro valori, perché fanno parte di una educazione ancestrale che ha radici molto profonde, che si perdono spesso nella notte dei tempi e difficili a volte anche da interpretare (come le mie).
È normale quindi che mi è difficile pensare di mangiare cervello di scimmia o larve trovate nel tronco di un albero della giungla, è normale che non condivida certe pratiche e usanze (vedi infibulazione, spose bambine etc.), è normale che non sia d’accordo su come vengono considerate le donne in certi paesi nel mondo, e proprio per questo, sarà molto difficile che io riesca ad accettare completamente modi di vivere che non rispecchino le mie credenze e generalità.
Ho letto, ormai molti anni fa, un libro di Marlo Morgan “E venne chiamata due cuori” un romanzo autobiografico dove l’autrice racconta della storia in cui viene a contatto con gli Aborigeni dell’Australia. Una storia toccante, che mette in evidenza come per loro fosse molto difficile, dopo essere cresciuti nella foresta a contatto solo con la natura e con le loro usanze tribali, adattarsi ai ritmi di vita delle grandi città australiane per lavorare; tant’è che molti di loro si suicidavano.
La Morgan, che per lavoro doveva fare un trattato sull’argomento, dopo aver visto e vissuto in prima persona i modi di vivere completamente diversi e molto lontani l’uno dall’altro si chiede: “Come mai? Chi ha ragione?”.
Gli Aborigeni che vivono nelle tribù e sviluppano capacità a noi sconosciute come la conoscenza delle piante curative e la pranoterapia, o i cittadini evoluti delle metropoli che producono e sostengono i ritmi frenetici delle grandi città?
Forse anche questi ultimi, tolti dal loro ambiente e costretti a vivere nella foresta come gli aborigeni, non sosterrebbero lo stress di riuscire a sopravvivere solo con le proprie risorse e molti, anche in questo caso, sarebbero sopraffatti dallo sconforto!
Si può giungere solo ad una conclusione; molto probabilmente hanno ragione entrambi, dipende proprio dall’ambiente in cui si cresce e dai suoi usi e costumi: se fossimo nati all’equatore, avremmo di sicuro usanze e credenze diverse dagli Inhuit che vivono al Polo e saremmo equipaggiati fisicamente e mentalmente per vivere in quel luogo.
Le radici sono fondamentali non solo per gli alberi, ma anche per noi esseri umani.
E come gli alberi, palme o abeti che siano, abbiamo bisogno di equilibri climatici e ambientali per crescere forti e rigogliosi!

 
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