L’insegnamento dell’acqua

di Cristina Bicciocchi

È uno degli elementi fondamentali insieme al fuoco, all’aria e alla terra che compenetrano la nostra realtà fisica ed energetica. Secondo la fisica quantistica e le ricerche dello scienziato giapponese Masaru Emoto scomparso alcuni anni fa, l’acqua assorbe la memoria di ciò che la circonda e ci insegna a “sentire” e “percepire” le nostre emozioni e intuizioni e anche a guarire... Emoto è riuscito ad evidenziare come l’acqua sia sensibile ai rumori e alla parole e sopratutto si nota che la loro intensità possono disarmonizzare i cristalli che si formano quando l’acqua si trasforma in ghiaccio.

Al microscopio è molto evidente quello che succede ed è stato ed è molto utile questo studio e approfondimento per capire come noi possiamo influenzare la materia e gli elementi che ci stanno intorno. Se le parole che pronunciamo sono amorevoli anche il cristallo si armonizza e diventa un bellissimo mandala. E

ssere consapevoli di questo ci può aiutare a interagire nel modo migliore con l’ambiente e gli altri, considerando che noi siamo fatti di acqua al 70% e l’ambiente circostante lo creiamo in ogni momento con le nostre azioni e paole... La centratura e l’equilibrio che ogni individuo può irradiare attorno a sè crea armonia, pace e serenità a vantaggio di ogni creature vivente, compresi piante e animali. È per quello che ci sono persone così positive che riescono ad influenzare l’ambiente con le loro parole ed azioni, alzando le vibrazioni e portando l’attenzione su ciò che è giusto fare... Più o meno quello che i Maestri e i guru fanno entrando in sintonia con l’unità = se stessi e il creato. Le antiche filosofie e conoscenze sapevano già di questa realtà e dei meccanismi della fisica quantitistica di cui noi sentiamo parlare solo da pochi anni.

Conoscere quindi la natura, le leggi fisiche e spirituali che ci governano diventa oggi sempre più importante e oserei dire indispensabile, soprattutto in relazione allo sviluppo tecnologico che ci aspetta nei prossimi anni. Oggi più che mai questa è una consapevolezza da sviluppare tutti insieme, per trovare nuove strade e nuovi orizzonti interiori per comprendere come la famosa frase “in medio stat virtus” («la virtù sta nel mezzo»), sia sempre stata consigliata come la migliore anche se la più difficile da raggiungere. I ricercatori dell’anima e coloro che sono capaci di essere se stessi, amare e stupirsi del mistero della vita, potranno percepire qual è la differenza di seguire la “retta via” rifuggendo dal caos, dall’avidità e dalle ingiustizie.

 
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