Progetto Donne e Futuro a Latina

Con la presentazione a Latina sale a sei il numero delle regioni italiane coinvolte nel Progetto ideato e promosso dall’avvocato Cristina Rossello. Un progetto di solidarietà tra donne e per le donne, che si basa sull’eccellenza e sul merito con finalità culturali e sociali. Nella regione Lazio è coinvolta anche l’università di Roma La Sapienza.

San Pietroburgo

“Non ci accorgeremo mai quanto siamo alte finché non impareremo ad alzarci”. È la frase di Emily Dickinson che ha aperto il secondo anno di Progetto Donne e Futuro e sta scandendo le presentazioni nelle regioni italiane. Il 30 gennaio il progetto ideato, promosso e presieduto dall’avvocato Cristina Rossello ha fatto tappa a Latina, con una presentazione presso il Comune della città intitolata Il contributo femminile nelle professioni, nell’arte e nelle imprese per lo sviluppo dell’economia. Il Lazio è la sesta regione che accoglie l’invito a valorizzare il talento femminile attraverso un percorso insolito in Italia, il binomio madrina-pupil, ovvero l’abbinamento di una professionista d’eccellenza a una giovane studentessa che attraverso un percorso di mentoring viene aiutata ad entrare nel mondo del lavoro favorendo l’abbattimento di stereotipi che tipicamente ostacolano il passaggio.

Gli istituti selezionati sul territorio di Latina sono tre. L’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente San Benedetto, l’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Luigi Einaudi”, l’Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Economia. A selezionare le studentesse che inizieranno il percorso di mentoring sarà la commissione composta dal Presidente dell’area didattica di Latina, dal Vicepreside della Facoltà Prof. Vincenzo Barba, dalle Professoresse Donatella Strangio e Rossella Miceli mentre Stella di Campalto ha già assunto il ruolo di madrina per il settore agricoltura. «La cosa più importante per un ragazzo e per una ragazza è capire che cosa vuole fare» ha commentato la titolare dell’azienda agricola San Giuseppe, vicino alla bellissima Abbazia di Sant’Antimo, un podere abbandonato negli anni ’40 che, grazie all’amore di Stella di Campalto e di tutta la sua famiglia oggi è un vero e proprio gioiello incastonato nella campagna che si occupa di agricoltura biologica.

L’incontro si è aperto con i saluti del Sindaco di Latina Avv. Giovanni di Giorgi che ha accolto con entusiasmo il confronto sulle eccellenze del territorio laziale e il coinvolgimento degli istituti scolastici.
«La generosità femminile di questa rete rosa è emersa fin dai primi passi dell’iniziativa nata con l’intento di aiutare le donne nell’inserimento delle giovani, in tutti i settori professionali: comunicazione, alta cucina, avvocatura, giornalismo, arte, musica, nautico, ricerca scientifica, enologia e tanti altri settori che ancora non sono stati toccati ma presto lo saranno» ha spiegato l’avvocato Cristina Rossello nel dare il benvenuto agli ospiti. «Penso che se una persona è brava, seria, s’impegna nella vita e ha persone che le danno opportunità può riuscire ad emergere e raggiungere i suoi obiettivi. Questo anche se viviamo in un paese abituato a ragionare in termini prevalentemente maschili: in Progetto Donne e Futuro abbiamo un approccio di affermazione diverso, basato sulla meritocrazia e sul talento, sulla womenomics di cui ci siamo fatti portavoce in Italia».
Nel Comune di Latina il progetto è coordinato dall’avvocato Marco Addonisio e ha l’onore di coinvolgere la Facoltà di Economia dell’università di Roma La Sapienza dove Marina Brogi, relatrice e promotrice del Progetto nel Lazio, è vicepreside da dicembre 2011. E’ stata la professoressa a leggere alla folta platea i saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Roma La Sapienza prof. Pier Luigi Frati: «Desidero complimentarmi con l’avvocato Cristina Rossello per avere ideato e promosso un premio volto a valorizzare “il contributo femminile nelle professioni, nell’arte e nelle imprese per lo sviluppo dell’economia e per essere riuscita a coinvolgere in questo importante progetto tanti uomini e donne di valore. L’importanza della sua iniziativa è testimoniata da una medaglia di riconoscimento che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica». questo il saluto del Magnifico Rettore Luigi Frati che ha proseguito con alcune considerazioni: «Meritocrazia e innovazione saranno alla base del futuro successo non solo economico dell’Italia e consentiranno di vincere quelle sfide davvero grandi che ancora ci attendono. Ognuno è chiamato a fare la sua parte e a dare il suo contributo. Il suo progetto mi sembra contribuisca magistralmente su entrambe i fronti. Promuovere i talenti femminili non sempre valorizzati adeguatamente rappresenta di certo un’iniezione di meritocrazia. E’ un obiettivo che condivido e che ho cercato di perseguire prima come Preside di Medicina dell’Università La Sapienza e ora come Rettore del più grande ateneo d’Europa. Innovativa è l’idea di combinare insieme più soggetti - pubblici e privati -e più strumenti - borse di studio stage e mentor d’eccellenza - in un connubio di strumenti il cui totale sarà sicuramente superiore alla somma delle parti».

Una testimonianza autentica è quella di Marina Brogi, professore ordinario di Economia dei Mercati Finanziari all’Università di Roma La Sapienza, che è intervenuta al convegno partendo dalla sua personale esperienza nell’ambiente accademico e come consigliere d’amministrazione in una società privata. Laureata alla Luigi Bocconi, nel 1988 (a 21 anni), Marina Brogi non ha mai incontrato sul suo percorso universitario una docente donna. «Un maestro è il primo luogo un in-segnante ossia qualcuno che lascia un segno nella nostra vita. Il 50% delle mie studenti sono ragazze, con la percezione che siano più brave dei maschi e più veloci negli studi. Ma terminati gli studi, ci sono degli intoppi. Ad abbandonare il lavoro dopo il secondo figlio sono il 33% delle donne. Quanti talenti, formati all’università, vengono persi per strada? Se bisogna scegliere tra famiglia e lavoro, forse si sceglie la famiglia perché spesso non si hanno le risorse sufficienti per pagare una baby sitter e, così, conciliare entrambe le attività. In Italia dobbiamo sconfiggere alcuni stereotipi e costruire modelli. Le madrine scelte da Progetto Donne e Futuro sono persone capaci di prendersi cura di altre donne più giovani. L’urgenza è costruire opportunità sul talento piuttosto che puntare sul carattere aggressivo, o prepotente, pronto a piallare tutti gli ostacoli». L’avvocato Cristina Rossello ha sottolineato l’intervento con la citazione Seneca che ha accompagnato il primo anno di vita di Progetto Donne e Futuro “Nella vita non esiste la fortuna, esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione” a cui è seguita il pensiero di Emily Dickinson che sta scandendo le tappe del secondo anno, “Non ci accorgeremo mai quanto siamo alte finché non impareremo ad alzarci”.

Due madrine hanno testimoniato l’impegno iniziato negli ambiti della comunicazione e della danza. Liliana Cosi, ballerina co-fondatrice della scuola Associazione Balletto Classico insieme a Marinel Stefanescu a Reggio Emilia e da 34 anni formatrice di giovani ballerine, è madrina della giovanissima Maria Alberta. «In che cosa si differenzia una scuola di danza da quella di un’altra? Per me è importante far sbocciare le persone nella loro completezza: l’anima e la tecnica insieme all’estetica e alla personalità. Ricordo la mia maestra in Russia che dopo avermi insegnato in una maniera esigentissima tutto il ruolo del Lago dei Cigni, a dieci giorni dall’esibizione mi ha detto “ora dimenticati tutto quello che ti ho insegnato e balla con la tua anima italiana”». Liliana Cosi ha sottolineato come sia importante lasciare sviluppare tutte le sfumature che formano i ballerini, credere nella persona che balla, lasciarla libera. «Nella scuola Cosi-Sfefanescu lasciamo alle ragazze la possibilità di avere figli perché non le cacciamo dall’istituto e loro possono costruirsi una famiglia». Liliana Cosi ha speso parole di sostegno e di cura, oltre che di indirizzo nei confronti della giovane e promettente Maria Alberta.

La giornalista e scrittrice Silvana Giacobini è coinvolta in Progetto Donne e Futuro per il settore comunicazione ed è intervenuta definendo il percorso ideato dall’avv. Rossello come «serio e importante per il tema che tratta: il futuro, a cui bisogna guardare con ottimismo e pragmatismo. Un atto importante come quello delle quote rosa smuove il tetto di cristallo e il pavimento di cemento, concetti che metaforicamente testimoniano le difficoltà delle donne nell’accedere ai piani alti di una società o di un’impresa. L’auspicio è che la condizione delle donne si apra al futuro».

Federico Guiglia, giornalista e conduttore del programma Prossima Fermata su La7 Quello, è intervenuto a Latina complimentandosi con l’avvocato Rossello: «quello che state facendo è decisivo per il contesto molto impari della società italiana. Il merito è una scommessa tre volte giusta: per la bontà del principio, perché aiuta chi ha meno possibilità, perché aiuta le ragazze a emergere in una società è ancora, anche involontariamente, discriminatoria».

È entrato a far parte delle proposte speciali che si stanno formando nel flusso di scambi di Progetto Donne e Futuro il contributo di Benedetta Donato curatrice d’arte contemporanea, presidente dell’Associazione pianoBI, esperto Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) - Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC). Benedetta Donato è intervenuta sul tema “Prendersi cura del bello”: un’arte tutta al femminile: la proposta di disegno di carriera di un’artista per Progetto Donne e Futuro. «Grazie alle artiste del 900 oggi possiamo esprimere la nostra creatività» ha spiegato Benedetta Donato mentre alle sue spalle scorrevano immagini di opere di artiste del secolo scorso. «Agli inizi del 1900 le donne che volevano emergere dovevano sfruttare i contatti individuali con artisti maschili di fama. Negli anni Sessanta la situazione inizia a cambiare con le sperimentazioni e l’arte arricchisce il suo raggio d’azione con contributi che riescono a convivere, ma la donna non riesce a uscire dalla sua situazione di anonimato. È finalmente negli anni Ottanta che le donne riescono ad andare oltre la querelle tra generi con la prima mostra dedicata a una donna, al Guggenheim di New York». La relazione di Benedetta è stata particolarmente apprezzata e applaudita.

Marilena Sovrani Assessore alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità ha sottolineato come «l’attuazione di Progetto Donne e Futuro in tante città italiane è garanzia della sua bontà. Apprezzo e condivido l’idea della rete e della solidarietà tra donne e per le donne, indirizzata a ragazze che hanno dei talenti da svelare in campo lavorativo sulla base delle esperienze, delle conoscenze che saranno trasferite dalle madrine. Poteva essere ideato solo da una donna». E ha continuato: «L’assessorato alle pari opportunità non è stato mai particolarmente valorizzato a Latina, fino all’attuale legislatura durante la quale il coordinamento dedicato a questo tema sta avendo la giusta attenzione».
«Voglio complimentarmi per un’organizzazione così efficiente che permette di valorizzare i giovani talenti dando loro la possibilità di realizzare qualcosa di concreto per sé e per la società e ringraziarli a nome dell’amministrazione provinciale per aver scelto Latina e premiato i talenti del nostro territorio» ha commentato la Delegata provinciale alle Pari Opportunità Marilena Sisca, durante il suo intervento. «In un momento di profondo cambiamento come quello che stiamo vivendo occorre creare le opportunità e ritengo fondamentale parlare di opportunità già prima che di parità. Ognuno, se gli viene data la possibilità di dimostrare quanto vale, può riuscire e può realizzarsi creando a sua volta altre opportunità per chi ha talento e lo merita. Noi donne, sogno di poeti e artisti, generatrici di generazioni, dobbiamo riprenderci il futuro».

Erika Leonardi ha illustrato la proposta “Dare un metodo a ognuna: Life’n jazz per Progetto Donne e Futuro”. «Una metafora e un metodo in cui il jazz fa vedere come all’interno del gruppo i musicisti sanno coniugare elementi apparentemente opposti, sanno vivere il gruppo ma sanno essere soggetti protagonisti, hanno forti competenze ma sanno essere sempre innovativi. Il jazz ci dimostra come si possano coniugare le regole con la flessibilità».

Alla presentazione di Latina infine Cristina Bicciocchi, Presidente del Premio Internazionale Profilo Donna, ha illustrato gli elementi principali del premio e ha fatto intervenire anche la giornalista Ivana Vaccari caporedattrice RaiSport. Presente in sala tra le autorità anche il dr. Franco Carraro.

 
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