“Insieme” per sollevare il mondo:
riflessioni sul Convegno di Progetto Donne e Futuro, 21 Marzo 2015

Patrizia Giallombardo e Terry Gordini

a cura di Erika Leonardi


Il titolo del nostro incontro è una sfida stimolante: «Può bastare un punto di appoggio per sollevare il mondo». La precondizione è: insieme. Visualizziamola: entità distinte che, nel prendere contatto, perdono i propri confini e diventano qualcosa di nuovo, diverso dagli originali. Provare per credere! Unite e intrecciate le dita delle mani: sarà difficile al primo colpo d’occhio indicare quale dito è della destra e quale della sinistra. Altra immagine stimolante di un insieme di mani è la nota litografia di Maurits Cornelis Escher, Mani che disegnano (1948) dove una mano disegna l’altra mano che a sua volta disegna la prima. Nasce un messaggio molto forte: la circolarità della vita e dell’energia. Dare e riceve è un tutt’uno.

Il cambiamento: conservare l’essenziale
La sfida del titolo è quanto mai attuale nel momento storico che stiamo vivendo. Il contesto sociale-economico evidenzia quella che tanti chiamano crisi ma è più corretto parlare di cambiamento. Agenti esterni hanno trovato terreno fertile: eccesso di superfluo su tanti fronti, con il rischio di annegare. Dopo gli anni del boom ci siamo ubriacati del possesso di beni e di potere. Si è persa la capacità di discernere fra ciò che è realmente necessario e utile, rispetto a ciò che è superfluo. Si è perso di vista il fatto che l’eccesso possa risultare, a volte, più dannoso della carenza. Non siamo in grado di governare la capacità di possedere: prendiamo per poi accatastare. Rimedio: mettere da parte il superfluo, ovvero puntare sulla capacità di selezionare, per dare rilievo solo a ciò che ha valore.

È un impegno che possiamo attuare in tanti contesti, anche nella comunicazione. Nel mio recente libro sulla comunicazione scritta, ho dato molto rilievo a questa abilità. Ho visto nei miei progetti di consulenza e di formazione gli effetti dei danni provocati dall’opposto di una chiara comunicazione: la confusione.
È quanto mai deleterio non attualizzare i nostri comportamenti alle nuove tecnologie. Perché accusare il telefonino di invadenza o soccombere allo tsunami di email inutili e terribilmente lunghe? Abbiamo strumenti nati per semplificarci la vita: sta ad ognuno di noi decidere se viverli da vittima piuttosto che da padroni. Quando ho iniziato a lavorare, la segretaria batteva i testi e poi le correzioni, gli accordi venivano mandati per telex e il fax non era ritenuto affidabile. Oggi abbiamo l’opportunità di lavorare insieme con strumenti che ci permettono di adottare formule molto elastiche: non occorre la presenza fisica e siamo liberi dai vincoli di tempo. Tante volte ci troviamo in contesti imposti su cui non possiamo incidere nella sostanza come vorremmo: abbiamo però la facoltà e il libero arbitrio di decidere il nostro “come”: guardiamo e godiamoci gli aspetti positivi!

Il gruppo: la forza delle differenze
Questo nuovo contesto permette di lavorare insieme, anche a distanza fisica e senza vincoli temporali.
È un vantaggio di portata immensa. Facciamo una considerazione a monte: nessuno, in una organizzazione, può produrre da solo un progetto, un bene o un servizio.
Tutto è il frutto di un gioco di squadra: il piano marketing, l’offerta, l’ordine al fornitore, la fattura.
Dalla complementarietà delle competenze, dalla disponibilità di mettere a fattore comune le conoscenze alla disponibilità di accettare punti di vista differenti, nasce la forza del gruppo.
La ricchezza di una azienda e il suo successo originano proprio dall’integrazione di competenze diverse.
In ambito manageriale, raccontiamo che il cliente non è contento e soddisfatto soltanto se l’area di progettazione è brava, se quella di produzione è efficiente e quella di amministrazione è competente: un cliente è soddisfatto se tutte queste aree sanno dialogare.
È proprio dalla differenza che nasce la ricchezza: essere capaci di coniugare insieme metodologie e contenuti che possono sembrare appartenere a contesti molto lontani e contrapposti.
Carl Gustav Jung esprime questa visione del gruppo: «La scintilla della vita nasce dal contrasto, perché là dove manca la tensione tra contrari non c’è energia, non si possono compiere ulteriori passi avanti».
Ben venga quindi la varietà di opinioni, a condizione che sia proposta e non imposta, affinché posizioni apparentemente in dirittura di collisione, possano confluire in una crescita comune.
Ci sono punti di contatto tra la dimensione biologica e ciò che sta accadendo nella società di oggi.
Il collegamento è dato dalla selezione naturale: la sopravvivenza della specie, in un contesto soggetto a grandi turbolenze, è legata proprio alla variabilità e alle differenze che diventano fonte di sopravvivenza a condizione. Ben vengano i contrasti: portano alla crescita.
Meno efficaci sono i conflitti, perché si muovono su un piano emozionale, con rischio probabile di fallimenti.

Insieme… si può
In senso ampio, la parola chiave è: insieme. Connotiamo questo strumento vincente.
Un veloce flash al mio passato lavorativo, sollecita il ricordo di un contesto in cui noi donne venivamo guardate con un occhio molto critico e poco disponibile, e fra di noi non c’era sostegno.
Tuttora, in tante aziende vedo poche donne in ruoli di responsabilità: spesso sono ancora purtroppo l’unica donna nei comitati di direzione. Finalmente assistiamo ad un cambiamento. Quando siamo sicure e padrone del nostro campo siamo vincenti.
Una spinta è data dalla parola d’ordine «insieme»: noi donne e insieme noi donne e uomini, abbiamo un potere enorme a condizione che ci sia rispetto reciproco e la voglia di andare avanti verso un obiettivo comune.

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su WIKIPEDIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Erika_Leonardi

Erika Leonardi
Laureata in biologia ha continuato a fare ricerca nel settore etologico e, da diversi anni, svolge attività di formazione e consulenza sui temi legati alla gestione delle aziende e dei servizi.
È relatrice di Progetto Donne e Futuro e di numerosi convegni internazionali e nazionali.
È autrice di numerosi libri e contributi per riviste italiane e cosmopolite. Tra le pubblicazioni segnaliamo Manager della qualità: il modello organizzativo Iso 9001 dove l’attenzione si concentra sugli strumenti manageriali necessari all’applicazione della revisione UNI EN ISO 9001.

 
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