L’importanza dell’Associazionismo
e del Network

fra le varie organizzazioni femminili
Progetto Donne e Futuro partecipa a “Women on Board
Lancio della campagna europea Young” - FIDAPA

A maggio e ottobre scorsi l’Avvocato Cristina Rossello ha partecipato in qualità di Presidente di Progetto Donne e Futuro alle tavole rotonde Women on Boards organizzate da FIDAPA.
Tali partecipazioni sono da sempre occasioni di confronto e di arricchimento per tutti i partecipanti e di contatto con eccezionali figure di riferimento.
Di seguito una sintesi dell’intervento introduttivo rivolto alle partecipanti all’iniziativa, con un focus sullo stato della “governance aziendale”.
Nel primo numero del 2010 l’Economist, per celebrare il superamento della soglia della forza lavoro negli Stati uniti, esordisce con il poster We Did It! Immagine diffusa durante la II Guerra Mondiale quando le donne dovettero assumere ruoli tradizionalmente di retaggio maschile in tutta la compagine sociale.
Il primo gennaio 2016, l’Economist esordisce con un’altra copertina che mette in evidenza i leader mondiali tra cui, in primo piano, spiccano tre presenze femminili che non necessitano presentazione in tema di leadership.
Sul campo internazionale e politico è questo ciò che appare.
La panoramica generale sull’attuale condizione del genere femminile nel particolare settore della governance aziendale nazionale ed europea ci consente di soffermarci sugli sforzi che ancora devono essere fatti per raggiungere una condizione di complementarietà rispetto al genere maschile.
In questo decennio abbiamo patrocinato lo sviluppo dei concetti di integrazione e collaborazione:
Nonostante le stime forniteci dalle principali banche dati, quali ISTAT e Global Gender Gap, mettano in evidenza come nel nostro paese si sia ancora lontani dal raggiungere una parità tra uomo e donna nel campo dell’occupazione, della retribuzione e nella distribuzione del potere nella governance aziendale, significativi e scientificamente provati sono i vantaggi apportati nei diversi campi lavorativi grazie ad un coinvolgimento femminile.
Ma questi concetti non possono essere presi e calati sic et simpliciter nella realtà. Ci sono gradazioni interpretative necessarie in ognuno di loro. Con particolare riferimento alla promozione di un equilibrio di genere all’interno dei vertici aziendali traspare da diversi studi (quali per citarne alcuni relazioni della Consob, Credit Suisse Gender 3000) che la presenza femminile incida positivamente sulle prestazioni delle imprese, sulla competitività e sui profitti; tali risultati sono frutto di una maggiore presenza sul posto di lavoro e di un maggiore rispetto delle regole.

Lo sviluppo del potenziale femminile, tra l’altro, è un obiettivo che accomuna la legislazione europea e nazionale. A partire dagli impulsi per una parità di genere promossi, a livello europeo, dalla Vice Presidente Viviane Reding, sviluppatisi poi in concrete proposte normative e grazie anche, a livello nazionale, alla Legge n. 120/2011, meglio conosciuta come Legge Golfo – Mosca.
La presenza della Presidente della Fondazione Belisario, Lella Golfo, in entrambe le iniziative di maggio e ottobre a Roma ha permesso da parte della platea e da parte di chi è relatrice un ringraziamento corale per aver presentato e voluto questa Legge.
Significativi sono stati i risultati raggiunti, che hanno evidenziato un incremento della componente femminile sia nelle società quotate che nelle imprese familiari, risultati che però non sono ancora sufficienti per garantire un’effettiva parità rappresentativa uomo-donna sempre nel segno della complementarietà.
Altre risoluzioni Europee hanno poi puntato verso l’aumento della presenza femminile e la riduzione delle discriminazioni.
Gli effetti di questi sforzi congiunti iniziano a farsi sentire ma tanta è la strada ancora da percorrere, risulta infatti ancora ferma la direttiva proposta da Viviane Reding per una percentuale di presenze femminili obbligatorie ai vertici delle società quotate e pubbliche.

A dicembre 2014 l’iter della direttiva è stato bloccato dal disaccordo tra gli stati membri.
Il Consiglio EPSCO (Occupazione, politica sociale, salute e consumatori) ha proposto di posticipare la data obiettivo dal 01/01/2020 al 31/12/2020, data limite della Strategia Europa 2020.
Ci sono altre deroghe peggiorative all’esame e non tutti gli stati inoltre ritengono corretto sia l’Europa ad intervenire in modo vincolate sull’argomento.
Ad oggi non si hanno ulteriori notizie ed appare preoccupante il silenzioso torpore su un tema così importante e delicato.
Notevoli sono stati gli spunti di riflessione emersi da queste tavole rotonde che hanno tra l’altro permesso d’illustrare Progetto Donne e Futuro.
A tal fine Progetto Donne e Futuro si coordina con tutte le principali e più accreditate realtà associative femminili del Paese, rispetto alle quali è complementare e non alternativo.
Ogni biennio è accompagnato dal suo percorso formativo e di crescita da frasi di riferimento e di ispirazione:
Ancora più importante risulta pertanto la presenza di Progetto Donne e Futuro alla tavola rotonda dedicata alla campagna Europea Young e pertanto rivolta alle nuove leve che possono, anche con l’appoggio di questa associazione, trovare non solo un buon trampolino di lancio ma un sostegno di crescita effettiva.
Per questo motivo Progetto Donne e Futuro sottolinea la sensibilità in particolare dell’Architetto Pia Petrucci, Presidente Nazionale FIDAPA BPW Italy e dell’avvocato Eufemia Ippolito, Past President e attuale rappresentante BPW International presso il Consiglio d’Europa, che da sempre hanno voluto coinvolgere Progetto Donne e Futuro nei lavori di carattere scientifico e formativo che FIDAPA dedica a questo tema.

 
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