Convegno Recovery Plan e Anticorruzione

Roma, 25 ottobre 2021, ore 15.00

Il 25 ottobre ’21 alle ore 15.00 si è tenuto il Convegno sulla tematica su Recovery Plan e Compliance Anticorruzione. Al convegno SONO INTERVENUTI: Prof. Tiziano Treu - Presidente CNEL, Avv. Giorgio Martellino - Presidente AITRA, Giurista d’Impresa, On. Prof. Renato Brunetta - Ministro per la Pubblica Amministrazione, Dott. Giovanni Tartaglia Polcini - Magistrato e Consigliere giuridico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Presidente del Gruppo Anticorruzione del G20, Dott.ssa Florinda Scicolone
- Consigliere Direttivo AITRA, Giurista d’Impresa
“RECOVERY PLAN: IL RISULTATO DIPENDERÀ DALLA COMPLIANCE” articolo “soltanto se gli Stati riusciranno a dimostrare di avere adottato tutti i sistemi di controllo atti a prevenire conflitti d’interesse, frodi e corruzione potranno acquisire il pagamento dall’UE dei fondi Recovery plan”.
Dott. Stefano Toschei - Presidente Comitato Scientifico AITRA - Consigliere di Stato
Avv. Marcella Panucci - Capo di Gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione
Dott. Giovanni Savini - Responsabile Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Ministero dello Sviluppo Economico - AITRA
Prof. Nicola Lupo - Ordinario di Diritto Pubblico presso Luiss Guido Carli
- Il 27 maggio 2020, la Commissione Europea ha proposto lo strumento Next Generation EU, dotato di 750 miliardi di euro di prestiti e sovvenzioni per sostenere le riforme e gli investimenti effettuati dagli Stati membri, oltre a un rafforzamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021- 2027.
- Il 21 luglio 2020, durante il Consiglio Europeo, i capi di Stato e di governo dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sul pacchetto.
- Nel settembre 2020, il Comitato interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) ha approvato una proposta di linee guida per la redazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR),  fulcro di Next Generation EU, che è stata sottoposta all’esame del Parlamento italiano.
- Il 13 e 14 ottobre 2020 le Camere si sono pronunciate con un atto di indirizzo che invitava il Governo a predisporre il Piano garantendo un ampio coinvolgimento del settore privato, degli enti locali e delle forze produttive del Paese.
- Il 12 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato una proposta di PNRR sulla quale il Parlamento ha svolto un approfondito esame, approvando le proprie conclusioni il 31 marzo 2021.
- Il Governo ha provveduto ad una riscrittura del Piano, anche alla luce delle osservazioni del Parlamento.
- Nel mese di aprile 2021, il piano è stato discusso con gli enti territoriali, le forze politiche e le parti sociali.
La maxi tabella con l’andamento della spesa per ogni progetto anno per anno rivela che gli interventi da attuare nel 2021 valgono in tutto 13,8 miliardi mentre 1,6 miliardi andranno a rimborso di investimenti già avviati nel 2020, come consentito dalla Commissione. Tutti i progetti inclusi nel PNRR devono essere conclusi entro il 31 agosto 2026.
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L’ATTUAZIONE DEL PNRR E IL FUTURO DELL’ANTICORRUZIONE
Il piano di riforme organizzative e normative del PNRR deve essere inquadrato nell’ambito di un processo di rinnovamento già da tempo avviato.  Per quanto concerne l’Anticorruzione, l’Italia vanta una legislazione riconosciuta dagli osservatori internazionali che è, ed è stata, in questi anni, ben più che un sistema di controlli interni e di protezione dalle frodi. Negli anni più recenti, ci si è concentrati sul rafforzamento delle dotazioni di personale e sullo sviluppo della digitalizzazione processuale, un ambito che vede l’Italia tra le esperienze di avanguardia.
La legislazione anticorruzione ha rafforzato la trasparenza intesa non solo come “controllo diffuso” dei cittadini, ma anche come “partecipazione al dibattito pubblico”, l’integrità e l’imparzialità dei funzionari, l’accountability, l’etica pubblica. In questo scenario, gli obiettivi imposti dal PNRR non risultano essere particolarmente innovativi, ma la sfida è comunque ambiziosa considerate le ingenti risorse disponibili, non solo per ogni Pubblica Amministrazione ma anche per i cittadini e le imprese, chiamati a svolgere un ruolo più attivo e continuativo.  Nell’ambito delle cd. riforme abilitanti previste dal PNRR è prevista l’abrogazione e revisione di norme che alimentano la corruzione. Tali riforme sono definite abilitanti in quanto sono funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese. In particolare, oggetto di revisione e semplificazione saranno le norme della legge n. 190/2012 sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione e le disposizioni del decreto legislativo n. 39/2013, sull’inconferibilità e l’incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e gli enti privati in controllo pubblico.  Il DPRR dispone inoltre, sempre ai fini di semplificazione, la creazione di un’unica piattaforma per la trasparenza amministrativa con un unico accesso alle informazioni pubbliche. Infatti, al fine di poter beneficiare dei fondi a loro destinati, gli Stati dovranno saper creare un modello di gestione e di controllo che provi una compliance in materia di conflitto d’interesse, frodi e corruzione. Per concludere, la sfida in tema di anticorruzione per l’Italia vede come obiettivo la semplificazione della normativa anticorruzione al fine di proseguire e ultimare il processo di rinnovamento ormai avviato da anni nonché per attuare concretamente un modello di controllo, in ossequio al Regolamento 2021/241, quale “condicio sine qua non” per ottenere i fondi Recovery plan.

 
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