Convegno Family Economy week

29-30 Ottobre 2020

a cura di Davide Rossello

Il 29 ottobre ’20 si è svolto il Convegno Family Economy Week dal titolo «RICONOSCENZA - Come tutelare il patrimonio e dare continuità al benessere di azienda e famiglia: l’importanza della pianificazione intergenerazionale». Il tema del convegno era incentrato sull’importanza di sviluppare la cultura di quanto le sinergie tra generazioni, nell’ottica della continuità, siano fondamentali per preservare i capitali di ogni famiglia, così come la longevità di ogni azienda. Sono proprio la tutela e la prosecuzione di questi due elementi basilari della nostra economia, famiglia e azienda, che possono aiutare la nostra nazione ad avere un futuro roseo senza dissipare patrimoni e conoscenze lungo il percorso. Presentatori della tavola rotonda: Jonathan Figoli e Marco Cigna.

Il Convegno ha ospitato: * Cristina Rossello: Avvocato Patrimonialista; Carmelo Ferraro: Direttore Generale dell’Ordine degli avvocati di Milano; Maurizio Grosso: Consigliere Nazionale dell’ordine dei Dottori Commercialisti; Michele Labriola: Consigliere Nazionale del Notariato – Coordinatore Commissione Studi Civilistici; Christian Lamonaca: International Tax planner presso lo studio SiLaw.

I policy makers utilizzano lo strumento dell’educazione finanziaria per migliorare i livelli di alfabetizzazione su finanza, economia e previdenza a livello nazionale.

Concetto distinto è quello di «alfabetizzazione finanziaria» (cd. financial literacy), definita da Atkinson e Messy (2012) come combinazione di consapevolezza, conoscenza, abilità, atteggiamento e comportamento necessaria per prendere decisioni finanziarie avvedute e raggiungere, nel lungo termine, il benessere finanziario individuale.

Il concetto include pertanto sia i processi volti ad elevare il livello di conoscenza sulle nozioni ed i principi economico-finanziari di base, sia le azioni di sensibilizzazione verso comportamenti e atteggiamenti virtuosi e lungimiranti da seguire per una ottimizzazione dei propri risparmi. Da un efficiente processo di educazione finanziaria derivano benefici:

  • sul piano individuale (in termini di finanza personale): la migliore gestione dei propri risparmi con coscienza e pianificazione aumenta la probabilità di extra rendimento e costituisce al contempo un fattore essenziale per non essere esclusi dai meccanismi di ripartizione della ricchezza, dalla mobilità sociale e dalla crescita inclusiva.
  • sul piano politico-sociale: una più elevata comprensione collettiva di meccanismi economico-finanziari di base può influire sulla possibilità di introdurre riforme politiche ed economiche migliori e più sostenibili.

L’alfabetizzazione finanziaria gioca un ruolo cruciale per il potenziamento della crescita delle piccole e medie imprese: la cultura finanziaria è necessaria all’innovazione come canale preferenziale di sviluppo di un’azienda.

È importante il ruolo dello Stato in quanto promotore, ma le stesse imprese devono agire per la realizzazione di obiettivi strategici. In termini di benefici, l’educazione finanziaria ha un impatto evidente su:

Struttura finanziaria della PMI, in quanto ne accresce il livello di consapevolezza, con comunicazione di informazioni puntuali, fornite ad intermediari e mercati.

Specialmente in situazioni di dipendenza delle imprese dai prestiti bancari, occorre accrescere il ruolo dei mercati del capitale per sostenere l’innovazione e la crescita delle imprese. Per l’accesso a tali mercati il modo di comunicare informazioni ai finanziatori esterni è cruciale.

Corporate governance: in Italia (più che negli altri paesi dell’eurozona) è molto diffusa la realtà di imprese a conduzione familiare.

Tali strutture con manager solo di famiglia tendono ad investire meno in ricerca e sviluppo, che costituisce tuttavia il motore fondamentale dell’innovazione.

L’educazione finanziaria deve penetrare in tali strutture: le competenze manageriali possono essere insegnate e apprese e proprio la formazione professionale e manageriale diventa economicamente efficace per promuovere e incrementare le performance di crescita e di sviluppo.

La modesta capacità di crescita delle aziende è spesso dovuta alla debole alfabetizzazione finanziaria, ad aspetti istituzionali negativi, ad alti livelli di tassazione e, in particolare, all’insufficiente formazione di capitale umano.

Cosa fare per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e l’accesso ai mercati finanziari?

È di fondamentale importanza puntare all’innovazione e ad una comunicazione trasparente delle informazioni e investire in educazione finanziaria valutando programmi specifici, contenuti, canali di fruizione e durata.

 
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