QUESTIONI DI RISPETTO E DI BUSINESS

LA CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO E LA CONSULTA FEMMINILE DI MILANO CONVEGNO

Le donne per uno sviluppo sostenibile del business La certificazione della parità di genere

 

L’Onorevole, Avvocato Cristina Rossello intervenuta al Convegno “La Parità di Genere nella nuova legislatura” organizzato da Diana De Marchi, Delegata al lavoro e alle Politiche Sociali della Città Metropolitana di Milano e Laura Caradonna Presidente della Consulta femminile di Milano. Due donne di grande carattere promotrici di questo importante convegno. Il titolo scelto svela un impegno affinché le donne diventino fulcro fondamentale per uno sviluppo sostenibile del business. Anzi, tutte dobbiamo impegnarci le donne siano sempre piu’ facilitate nell’esercizio del potere della governance perché è dimostrato statisticamente che la’ dove ci sono donne e donne meritevoli vi sono effetti positivi sui bilanci aziendali. Ma ciò che emerge da questo incontro è che gli impegni quando vedono le donne impegnate nelle strategie “trasversali” che non necessariamente corrispondano ad ma  “fatiche politica” ottengono risultati soprendentei. Così si è infatti espressa.
Lella Golfo con  la  certificazione della parità di genere introdotta dal Governo Draghi: “driver importante per lo sviluppo della parità di genere nel mondo del lavoro”.
“Questa settimana avrà inizio la nuova legislatura, io ringrazio i 72.000 milanesi che mi hanno concesso la loro fiducia e permesso la mia rielezione alla Camera. La nuova legislatura porrà dibattiti importanti per lo sviluppo dei diritti delle donne. Io personalmente continuero’ a  proporre progetti per la piena realizzazione della parità di genere in ogni settore. È mio personale obiettivo  l’approfondimento di alcuni tavoli tematici che ho già presentato nella mia campagna elettorale e che vorro’ continuare a patrocinare. Sento fortemente il tema delle pari opportunità: la modifica dell’art 51 della Costituzione che è la madre di tutte le normative in materie di parità di genere è stata  una riforma licenziata proprio nella legislatura della coalizione politica di centro-destra 2001-2006 di cui faccio parte. Una riforma che ha connaturato, pertanto, le pari opportunità  nel DNA delle forze di centro destra. Oggi, pertanto, si sente la responsabilità di consegnare al paese riforme strutturali  che ne prevedano un realizzo concreto, e si ha  pure la consapevolezza di doversi muovere  in sintonia con i programmi  internazionali, dal momento che la parità di genere è l’obiettivo numero cinque  dell’agenda 2030 ed entro il 2026 vi è la strategia della parità di genere dell’Unione Europea da realizzare.
In questi anni la legge Golfo- Mosca, in Italia ha attivato il cambiamento culturale come ricordava Lella Golfo.
Io stessa, all’inizio del mio primo mandato da parlamentare, nella scorsa legislatura, in quanto esperta di governance da più di 30 anni, mi sono preoccupata di non vedere perso questo patrimonio culturale normativo ed ho pensato ad una proposta che ne salvasse l’impianto legislativo, che poi ne ha permesso la sua proroga nel 2019. Ricordo la mia proposta di legge depositata subito il 29 dicembre 2018.
Oggi, le aziende, invece, con lo strumento della certificazione della parità di genere sono chiamate a fare una scelta di valorizzazione della parità, infatti,  sono chiamate quindi ad un salto di qualità, mentre la legge Golfo-Mosca prevede un obbligo, la certificazione della parità di genere chiama le aziende a investire volontariamente per essere poi premiate in decontribuzione e nella partecipazione dei bandi. Anche se la premialità prevista per le aziende produce un obbligo de facto. Io credo che il ruolo dello stato dovrà essere quello di stimolare le imprese a scegliere d’investire nella parità di genere con incentivi all’imprenditoria femminile, specialmente nelle aree più economicamente depresse del nostro Paese.
I milioni stanziati grazie al PNRR e alla legge di bilancio 2021 sono stati un punto di partenza ed è indubbio che si dovrà continuare anche nella nuova legislatura su questa scia e prevedere piani di investimenti per l’empowerment femminile.

 
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