Queen’s Symphonies

BG Villa Bisini Gambetti

Un grande successo, senza precedenti per qualità e intensità. Si può sintetizzare così il concerto Queen’s Symphonies for Christmas, andato in scena poco prima di Natale, il 20 dicembre scorso, al Teatro Storchi di Modena e che ha visto per la prima volta esibirsi insieme all’ombra della Ghirlandina l’Orchestra Sinfonica Gioacchino Rossini di Pesaro e il Direttore d’Orchestra Maestro Roberto Molinelli accompagnati dalla voce straordinaria del giovane tenore pop Matteo Macchioni.

Rispettate, dunque, perfettamente le attese, con un Teatro Storchi gremito in ogni ordine di posto, dove il pubblico ha potuto vivere un affascinante viaggio tra storia, rock e sinfonia in una serata interamente dedicata alla storia del mitico gruppo inglese.
È stato uno show complesso, particolarmente intenso ed emozionante, che ha visto sul palco, oltre al direttore e arrangiatore Roberto Molinelli (noto al pubblico internazionale per aver diretto concerti nei teatri più prestigiosi a livello mondiale, anche insieme ad Andrea Bocelli, ndr), almeno altre 60 persone: oltre l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro e il Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini di Fano, gli spettatori hanno potuto gustare, infatti, anche la musica in chiave prettamente rock proposta dalla band elettroacustica Zero Crossing di Pesaro, formata da Riccardo Bertozzini (chitarra solista), Luca Gabbianelli (chitarra), Matteo Pantaleoni (batteria), Lorenzo De Angeli (basso), Daniele Rossi (tastiere) ed Enzo Bocciero (piano e tastiere). E in questo mix perfettamente riuscito, non è mancata una parte esclusivamente teatrale, attraverso la magia della recitazione pura per raccontare la band inglese, ma soprattutto la vicenda umana e artistica del leader del gruppo: Freddie Mercury. Ha preso così corpo un affascinante ed emozionante percorso scandito dai testi di Claudio Salvi (autore del concept e della regia dello spettacolo, ndr), dalle voci calde e suadenti di Fabrizio Bartolucci alla narrazione e del giovane e bravo Giuseppe Esposto, abile nella non facile interpretazione del ruolo di Freddie Mercury. Su il sipario e in scaletta hanno preso il la i maggiori successi che hanno accompagnato le vicende della tempestosa, tormentata, breve esistenza di Mercury in un crescendo di emozioni. Da One Vision a We will rock you, da I want it all a Innuendo, da Bohemian Rapshody a Somebody to love, da We wants to live forever a The show must go on. Nove brani, come detto, affidati all’agilità vocale e al grande talento di Matteo Macchioni, già protagonista indiscusso di questo progetto che ha debuttato con uno strepitoso successo lo scorso 21 luglio alla Corte Malatestiana di Fano, e che ha saputo prendere per mano il pubblico con elegante e profonda maestria. “Portare la musica dei Queen al Teatro Storchi – ha sottolineato lo stesso Macchioni - è stata una grande gioia. Vedere tanta gente affamata di musica in teatro è stato per me motivo di uguale, se non maggiore soddisfazione. Devo dire grazie a Modena che, quando faccio concerti o condivido la mia voce con il pubblico, risponde sempre benissimo. Deus ex machina di questa fusione fra rock e orchestra sinfonica - ha poi aggiunto - è il genio del Maestro Roberto Molinelli, con il quale si è creata una collaborazione entusiastica e un’affinità musicale ricca e sempre nuova. Sono felice e onorato di poter far musica insieme a lui. Presto porteremo questo bellissimo spettacolo, che unisce voce lirica, rock, il suono di un’orchestra sinfonica e la recitazione, al Teatro Rossini di Pesaro (il prossimo 7 marzo, ndr), dove si prefigura un altro clamoroso sold out”. A completare la serata anche memorabilia e oggetti autografati dai Queen, portati a Modena per la prima volta dal collezionista Luca Navacchia. Tra questi, una maglietta appartenuta a Freddie Mercury in persona e ispirata al musical Coronation Street. E così si è aggiunto un altro tocco di straordinarietà e unicità a una serata – lo ricordiamo, organizzata dal team composto da Profilo Donna, dalla società di Management artistico Senza Dubbi, dalla GP Eventi e da Bruno Da Re – che ha sicuramente lasciato il segno. Un segno indelebile nel cuore di tanti.


 
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