La Fellinette - Omaggio a Federico Fellini

Continuano anche nel 2021 le celebrazioni dedicate al Maestro Federico Fellini

intervista di Cristina Bicciocchi - foto Graziano Villa, Davide Minghini

L’anno di emergenza sanitaria ha fatto slittare molte iniziative programmate nel 2020, ricorrenza del Centenario della nascita di Federico Fellini, che verranno riproposte quest’anno, tra cui un blog di cultura dedicato ai giovani dal titolo Fellini Magazine, on line dal 20 gennaio (www.fellinimagazine.com). A curare e promuovere l’eredità artistica del genio romagnolo del cinema è l’ultima erede per DNA della Famiglia Fellini, la nipote Francesca Fabbri Fellini, giornalista e scrittrice (Premio Internazionale Profilo Donna 2005), che ha debuttato lo scorso ottobre alla Festa del cinema di Roma, lei stessa come regista! Figlia della sorella Maria Maddalena, Francesca ha voluto omaggiare lo zio Federico nell’importante anniversario, con la realizzazione di un cortometraggio, una favola muta a tecnica mista parte in animazione e parte in live action, ispirata in sogno da un disegno dello zio che le aveva dedicato dopo una passeggiata sulla spiaggia di Rimini d’inverno; il titolo del film “La Fellinette”. Sentiamo direttamente dall’ autrice di che cosa si tratta.

Buongiorno Francesca...Come è nata l’idea di questo film dedicato alla ‘zio Chicco’, come lo chiami tu?
Nel maggio del 2019, ho fatto un sogno,dove la protagonista ero io, nel disegno che lo zio Chicco mi fece a casa dopo una passeggiata sulla spiaggia di Rimini d’inverno, il giorno del suo compleanno era il 20 gennaio del 1971. Il disegno lo intitolò ‘La Fellinette’.

Che storia hai raccontato nel tuo cortometraggio intitolato ‘La Fellinette’?
Lo Zio Federico mi ripeteva sempre che esistevano due vite: una ad occhi aperti ed una ad occhi chiusi. Mi parlava del cinema nell’epoca del muto. Per lui il film muto aveva una sua misteriosa bellezza, più vero del film parlato perché le sue immagini sono più vicine alle immagini del sogno. Prendendo le mosse da queste lezioni di cinema nelle nostre passeggiate, mi sembrava giusto prendere il testimone per fargli un regalo di compleanno.
Partendo proprio dall’ultima battuta che Federico fa recitare a Benigni / Salvini ne ‘La voce della Luna’: “Se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire…”. Sono convinta da sempre che non si possa raccontare la storia di un film, perché perde di magia. Bisogna vederlo. La mia favola muta è il racconto di un sogno che parte da un disegno di Federico.
Come hai sviluppato il tuo soggetto e la scelta del cast tecnico ?
Ho cominciato con la realizzazione di uno storyboard, (il disegno delle inquadrature del film) che racconta la mia favola sognata. Per fissarla e non dimenticarla.
Quindi il primo step è stata la collaborazione con Federico Perricone, figura fondamentale che ha avuto anche il ruolo di mio aiuto regista sul set.
La fotografia del mio cortometraggio è firmata da Blasco Giurato, direttore della fotografia di capolavori come ‘Nuovo Cinema Paradiso’. Blasco aveva lavorato con lo Zio Federico come operatore alla macchina sul set dei ‘Clown’ nel 1970. Restando amico per tutta la vita. Poi è arrivato l’incontro fondamentale per la realizzazione del mio film quello con Linda Kelvink, dello Studio Ibrido di Torino che ha messo in movimento i disegni dello Zio Federico. Realizzando un’animazione che fa venire i brividi. Le musiche sono del compositore, Andrea Guerra, figlio di Tonino, amico e storico sceneggiatore di mio Zio. Andrea si definisce un ‘compositore con gli occhi’.

Quali attori hanno collaborato alla realizza-zione del tuo film?
Come avrete capito è’ un film parte in animazione e parte in live action: Milena Vukotic, Ivano Marescotti e Sergio Bustric, sono gli attori che recitano in questo omaggio.

Ci sono omaggi in citazioni tratte dai film dello zio Federico?
Sì. A partire dal mio personale omaggio al mondo del Circo. Dove per la prima volta sono entrata accompagnata dallo Zio Federico, quando ero piccolina. Era ovviamente il circo della Famiglia Orfei, che tutti gli anni scendeva a Rimini vicino a casa mia. Nando e sua sorella Liana sono stati sempre la mia famiglia ‘adottiva’. Federico mi diceva: ‘I clown sono stati gli Ambasciatori della mia vocazione’.

A Roma come è stato accolto il tuo debutto alla regia, alla 15° edizione della ‘Festa del Cinema 2020, diretta da Antonio Monda?
Ricorderò con grande affetto il calore del pubblico nella sala del Cinema Europa, in Corso Italia, la sera della mia anteprima mondiale. La magia era che lo zio Federico aveva lo studio in Corso Italia a pochi numeri civici di distanza. Il Caso? Per quanto concerne la critica che dire, è piaciuto molto. L’aggettivo che hanno usato più frequentemente è ‘poetico’.

La tua Fellinette è un progetto al quale tieni tantissimo. Quest’anno viaggerà nei più importanti Festival internazionali di cortometraggi. È così?
Mi auguro di cuore che venga selezionato nei festival ‘Oscar Qualifying’ dove l’ho iscritto. Sono d’accordo con Anna Praderio del TG 5 che mi ha dedicato 2 servizi dichiarando in uno che : “è un cortometraggio da candidatura all’Oscar”. La strada per l’Oscar 2022 è ancora lunga. Ma mi piace sognare!

Pensi che questa esperienza, ti possa portare a realizzare un lungometraggio?
Why not! ‘Nulla si sa tutto s’immagina’…..come diceva lo Zio Chicco!
Buon 2021 a tutte le amiche di Profilo Donna dalla Fellinette.

 
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