Luigi di Bella
lo scienziato, la mente ed il cuore

a cura dell’Avv. Cristina Botti

Nello scorso numero abbiamo trattato la firma dell’ing. Enzo Ferrari, figura illustre e portabandiera di quei valori di audacia e concretezza che storicamente contraddistinguono molti modenesi. Ho ritenuto naturale pertanto  proseguire la serie dei profili di modenesi famosi con un’altra figura significativa e cioè con il Professor Luigi Di Bella.

Nel mese di  luglio ricorre l’anniversario della scomparsa di questo scienziato e medico illustre, che molti ricordano per il metodo di cura che porta il suo nome.
Si premette che non è assolutamente nostra intenzione addentrarci nelle polemiche che hanno caratterizzato, spesso a sproposito, gli ultimi anni di vita dello scienziato.
Nostro intendimento, invece, è quello di cogliere i tratti del carattere che ci svela la sua firma, per consentire a chi ci legge di conoscere un po’ meglio un nostro insigne concittadino.   

La firma  in verifica fu  rilasciata sulla copertina del libro di Vincenzo Brancatisano “Un po’ di verità sulla terapia Di Bella”, pubblicato dalle edizioni Travel Factory di Roma.
firma di bella La sottoscrizione fu apposta dal Professor Di Bella al termine di una conferenza, nella quale espose in modo chiaro ed appassionato i principi su cui si basava la sua cura; essa fu rilasciata con una penna biro di media qualità ad inchiostro nero.
La scelta di un mezzo scrittorio non particolarmente ricercato dimostra che l’Autore era interessato alle cose più essenziali (come apporre la propria firma) piuttosto che soffermarsi sugli elementi di contorno (come la scelta della penna usata).
La posizione del foglio nella quale il Prof. Di Bella appose la propria firma (estremo angolo superiore destro) esaminata alla luce leggi grafiche di Pulver sul simbolismo spaziale, indica tensione verso le idee elevate (simboleggiate, nella parte alta e destra  dello spazio grafico).
La firma ci rivela un carattere curioso e sensibile, notevolmente portato per  la conoscenza e la ricerca ed  interessato a ciò che riguarda l’Uomo (inteso come genere umano).
L’Autore manifesta un carattere introverso e riservato, ma curioso e dalla forte plasticità mentale.

Incline al dialogo ed al confronto ed ostile all’imposizione del proprio pensiero, la scrittura rivela un temperamento dotato di capacità di sentire in modo empatico e di comunicare il proprio pensiero con chiarezza.
Sotto l’aspetto cognitivo, la firma indica che lo Scrivente è in grado di apprendere rapidamente i concetti (grazie anche a doti intuitive notevoli), elaborarli in modo personale e ricordarli per lungo tempo (la firma, infatti, denota  buone capacità mnemoniche).
 
La pressione grafica leggera, il tratto sottile ma dotato anche di fermezza e  tensione è un tipico esempio del  cosiddetto segno “filiforme modificato”.
Esso indica che l’Autore non manca di forza ed energia psichica, ma preferisce  impegnarla ed esprimerla  prevalentemente su piani elevati come quelli intellettuali (della ricerca scientifica), spirituali ed emotivi (nella comprensione dell’altro).
I criteri seguiti nel suo giudizio sono fondamentalmente quelli dell’intuizione in un primo tempo, cui subentra subito la necessità di chiarezza e razionalità.

Dotato di accentuate capacità sintetiche, l’Autore tende riassumere i concetti appresi per arrivare immediatamente al cuore delle questioni, ma ha poi lo scrupolo di chiarire quanto ha appreso sia a sé stesso che agli altri attraverso dimostrazioni logiche e rigorose.

Nei rapporti con l’altro l’atteggiamento tenuto è riservato e profondamente empatico; lo Scrivente sa comprendere i bisogni di chi gli è vicino grazie alla sua profonda intuizione e risponde con sensibilità alle istanze degli altri, siano essi pazienti, colleghi o familiari.

Nei rapporti con l’ambiente, sa presentarsi in modo adeguato, evitando  manifestazioni inopportune o clamorose; preferisce il dialogo pacato e logico allo scontro acceso ma dai contenuti inconsistenti.

Per quanto riguarda il profilo affettivo, la grafia indica un carattere riservato ma molto sensibile.
L’Autore, infatti, dimostra spiccata intuizione e sensibilità per gli stimoli  di natura affettiva. Capace di profonda empatia, non permette però che  eventuali momenti  di amarezza intacchino la nitidezza sua mente, che resta fondamentalmente acuta e razionale.

La firma del Prof. Luigi Di Bella svela una personalità poliedrica, sensibile e complessa, in grado di penetrare fortemente nella psiche degli altri ed allo stesso tempo di trarne  gli aspetti  più positivi e significativi.
Un persona in grado di effettuare acute e  razionali indagini mediche, mantenendo al contempo una profonda sensibilità umana; una persona capace anche di non fare pesare a chi gli stava intorno queste sue indubbie, notevoli, doti.

Vorrei concludere con le parole di Anatole France, che credo ne riassumano efficacemente l’impronta personale ed umana del Prof. Luigi Di Bella che emerge dalla sua firma:

“Niente è più potente della parola.
Una catena di alti pensieri e di forti ragioni è un legame che non si rompe.
La parola, come la fionda di David, abbatte i violenti e fa cadere i forti.
E’ l’arma invincibile.
Se così non fosse, il mondo apparterrebbe ai bruti armati.
Chi, invece, li tiene lontani?
Solo, nudo ed inerme, il pensiero”.

BIOGRAFIA
Nato  a Linguaglossa (Ct) il 17 luglio 1912, ultimo di tredici figli, conseguì la  maturità scientifica a Messina e  successivamente si laureò  il 14/7/1936 in  Medicina e Chirurgia con 110/110 e lode all’Università di Bari. Nello stesso anno si  trasferì a Parma al seguito del prof. Tullio, si abilitò all’esercizio della professione  medica e divenne aiuto incaricato nell’Istituto di Fisiologia umana, incarico che mantenne  per tre anni.

Nel luglio 1939  superò  il Concorso Nazionale per assistenti divenendo  assistente universitario  ordinario.
Il 3 settembre 1939 sposò Francesca Costa (scomparsa il 13.3.1993 e sepolta nel cimitero  del Villaggio Pace di Messina).

Dal 1943  esercitò  l’incarico di insegnamento  nel  Corso di Fisiologia Generale per Scienze Naturali, Scienze Biologiche e Farmacia presso  l’università di Modena.

Nel 1948 conseguì  la libera docenza in Fisiologia Umana e, sempre lo stesso  anno, in Chimica Biologica.  Gli vennero riconosciute le maturità  scientifica  e didattica  per la Cattedra di Fisiologia Umana e per quella di Fisiologia Generale.    Fu quindi incaricato dell’ insegnamento  di Fisiologia I   nella Facoltà  di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena.

 Dal 1984, anno del pensionamento, a  tuttora,  esplica  la sua attività  di ricerca nel laboratorio di proprietà, presso il quale  riceve i propri pazienti.

Nel gennaio 1990 venne insignito del “Premio della Bontà” presso la Chiesa di  Villanova (Mo), per avere visitato i propri pazienti sempre gratuitamente.

Le ricerche del Prof. Luigi Di Bella iniziarono nel 1963. Una delle prime presentazioni  delle sue  sperimentazioni è costituita dalla conferenza da lui  tenuta presso la Società  Medico Chirurgica di Bologna il  6/12/1973, nel corso della quale  comunicò la  guarigione di sette persone affette da  gravi malattie ematologiche.

Intanto continuavano  le sue ricerche nel campo dei tumori e le sue relazioni sui  successi dei suoi metodi nel corso di importanti Congressi e Convegni internazionali.

Occorre però attendere l’inizio del 1995, data della   pubblicazione del  libro del Dr. Mauro Todisco (Non morirai di questo male - Luigi Di Bella - La storia del medico che ha aperto una nuova linea nella lotta al cancro, Ed. Sestante, febbraio 1995)  perché i suoi  successi  siano portati all’attenzione della pubblica opinione.

 
 
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