Expo 2015 Padiglione Europa

Massimo Bottura


Un’occasione unica per avvicinare i cittadini alle sue istituzioni.
Expo 2015 rappresenta questo per l’Unione Europea.


Il Padiglione, inaugurato il 9 maggio scorso alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo, Martin Shulz, e dell’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, ospiterà oltre 200 eventi nei 6 mesi, soprattutto di natura scientifica, con esperti provenienti da tutto il mondo, per un investimento di circa 13 milioni di euro.
La struttura si affaccia sulla parte nord del Cardo di fronte a Palazzo Italia: una scelta voluta per sottolineare il legame tra Unione Europea, Italia e Stati membri.
Il Padiglione, su tre piani, sviluppa il tema di Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita” in otto stanze tecnologiche e interattive con effetti speciali che si inseriscono nella narrazione. Al piano terra i visitatori sono guidati dalla storia di Sylvia e Alex, una ricercatrice e un agricoltore che lavorano insieme per fare il pane, simbolo di cibo condiviso e della civiltà europea.
“Nutrire il pianeta, energia per la vita” è un tema di importanza vitale per l’Europa, protagonista mondiale del dibattito su generi alimentari e sostenibilità oltre che all’avanguardia nel promuovere la qualità dei prodotti alimentari e garantire la sicurezza degli alimenti, un tema quest’ultimo, che 60 anni fa non esisteva ed è il primo vero successo dell’Unione.
Attraverso Expo, l’Unione Europea, punterà a rafforzare la sua posizione, mettere in risalto i suoi successi e trovare soluzioni comuni ai problemi insieme con le altre nazioni, organizzazioni internazionali e agli operatori del settore privato.
Expo coincide con l’anno conclusivo degli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite (OSM) e con la fissazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile ed è quindi essenziale che l’UE contribuisca in maniera sostanziale a queste trattative.
Il 2015 sarà anche l’Anno Europeo dello sviluppo, un appuntamento che offre l’opportunità di dialogare con i cittadini dell’UE e illustrare il forte impegno dell’Unione a debellare la povertà in tutto il mondo.
Grande fermento anche all’Ufficio di Informazione del Parlamento Europeo a Milano in funzione di un anno particolarmente importante che è partito come sempre, con le numerose iniziative di marzo legate al tema della donna e continua con i preparativi del Padiglione Europa, nell’ambito di Expo 2015.

A parlarcene il dr. Bruno Marasà, Direttore dell’Ufficio, nonché Vice-Direttore del Padiglione dell’UE a Expo 2015, che abbiamo incontrato recentemente a Milano.

Dr. Marasà, vuole farci un bilancio delle iniziative di marzo organizzate dal suo Ufficio dedicate al tema della donna...
Anche quest’anno abbiamo contribuito a promuovere una vasta piattaforma, offerta alle associazioni femminili, per discutere il tema proposto dalla Commissione Donne del PE per la Giornata internazionale della Donna. Abbiamo ospitato ben ventidue eventi, con una ricca partecipazione di donne, con discussioni animate da docenti, rappresentanti di associazioni, testimoni d’iniziative concrete che coinvolgono le donne nelle scuole e Università, nei centri di ricerca, nelle realtà produttive, nel mondo della cultura. Insomma uno spettro davvero rappresentativo della realtà femminile di questa parte così importante del Paese. In particolare quest’anno si è discusso dello Empowerment delle donne e delle ragazze attraverso lo studio e la formazione. Un elemento essenziale della nuova realtà globale e delle sfide con le quali ci si deve confrontare.

Quali sono gli elementi caratterizzanti del Vs. padiglione a Expo 2015… ce lo può descrivere?
Il Padiglione dell’Unione europea è il risultato di una scelta condivisa delle istituzioni europee e in particolare del Parlamento europeo. Alla sua ideazione e al suo programma abbiamo lavorato con i colleghi della Commissione europea. Il Padiglione racconta il modo di vedere dell’Europa il tema così importante dell’EXPO: Nutrire il pianeta, energia per la vita. Per quest’obiettivo abbiamo scelto il pane come elemento simbolico, metafora della civiltà europea. E così i visitatori sono accompagnati nel mondo della “Spiga d’oro”, dove potranno vedere un film con due protagonisti Alex, giovane contadino e Sylvia, giovane ricercatrice. Una bella storia che permetterà di parlare di ambiente, clima, ricerca e innovazione tecnologica. Non mancano naturalmente anche gli approfondimenti tematici in un post-show dove, se lo vorranno, i visitatori potranno fermarsi. Ma c’è di più. Stiamo organizzando oltre 200 eventi che si svolgeranno sia in EXPO che nelle università milanesi e presso il centro di ricerca europeo di ISPRA dove, con qualificati partecipanti si potranno approfondire i contenuti scientifici e politici al centro del tema dell’EXPO.

Svolgendosi questa iniziativa in Italia, e per di più a Milano, il Vs. Ufficio è quello maggiormente coinvolto. Come si traduce questo impegno per quanto Vi riguarda. Quali saranno le iniziative che promuoverete e che faranno da sfondo al semestre di questa fiera mondiale?
Ci stiamo preparando adeguatamente, con l’aiuto e la partecipazione attiva della DG Comunicazione del PE. Il nostro obiettivo è mettere in rilievo il valore aggiunto rappresentato dalle politiche e dai dibattiti portati avanti all’interno del parlamento europeo su questi temi.Questo si concretizzerà con le visite ufficiali di alcune delle Commissioni parlamentari più coinvolte su questi temi (agricoltura, industria e ricerca, cooperazione allo sviluppo, commercio internazionale). Prova ne è stata la risoluzione su EXPO che la plenaria del PE ha approvato proprio il 30 aprile alla vigilia dell’inaugurazione di questo evento mondiale.

Solo dall’Europa quanti visitatori si prevedono per Expo 2015?
Si fanno molte cifre.
Sicuramente parliamo di milioni di visitatori. Sono molto fiducioso sul fatto che avremo una partecipazione, se posso dire, “consapevole”. I temi dell’EXPO sono nell’agenda quotidiana dei cittadini che si preoccupano del loro ambiente, del futuro e della sostenibilità del nostro sviluppo. E tutto questo dipende non dalle scelte di un singolo governo ma da quel che può fare l’Europa se riesce a essere protagonista.

Questo evento servirà a noi italiani per ragionare sempre più in termini europeisti?
Lo spero molto. Come dicevo prima, nessuno dei problemi che abbiano di fronte può essere risolto in un contesto nazionale. E l’Italia, con la sua cultura e la sua civiltà legata al cibo, alle bellezze storiche e naturali, può dare un contributo decisivo a tutta l’Europa e al resto del pianeta.


 
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